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 VIAGGIO AD AMSTERDAM E LE FIANDRE

Musica di J. Strauss II - L'ultimo imperatore

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BRUGES

MILANO
STRASBURGO
BRUXELLES
ANVERSA
BRUGES
GAND o GENT
DELFT
AMSTERDAM
MARKEN
VOLENDAM
PAVIA

Viaggio ad Amsterdam e le Fiandre

dal 16 al 24 agosto 2014

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DIARIO DI VIAGGIO

Primo giorno

Il primo giorno, sabato 16 agosto siamo partiti con un viaggio organizzato da Vasto-Lanciano in prov. di Chieti con un AUTOBUS GT alla volta della prima tappa del nostro Tour con un percorso autostradale alla volta di MILANO. Qui siamo arrivatI nel primo pomeriggio dove abbiamo fatto una sosta al Castello Sforzesco, nella Piazza del Duomo, all'interno del Duomo e nella Galleria Vittorio Emanuele II .

Ci siamo diretti poi verso il nostro hotel per la cena e il pernottamento.

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Secondo giorno

Il secondo giorno, domenica 17 agosto, dopo la prima colazione siamo partiti per la volta della Francia.

Nel primo pomeriggio siamo arrivati a STRASBURGO e con la guida locale abbiamo fatto un tour orientativo della città alsaziana, sede del Parlamento Europeo dal 1949.

Alla sera cena e pernottamento in un hotel della città.

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Terzo giorno

Il terzo giorno, lunedì 18 agosto,dopo la colazione siamo partiti per Bruxelles. All'arrivo pranzo in ristorante ed incontro con la guida locale per la visita della città.

Bruxelles è la Capitale dell'Unione Europea, situata sul fiume Senne, essa è un caleidoscopio multietnico. La visita ha avuto inizio da una delle piazze più belle del mondo : la Grand Place per proseguire poi con la Cattedrale di Saint Michael con le sue splendide vetrate colorate. Abbiamo visitato poi l'esterno del Palazzo Reale e la celebre fontanella Manneken Pis. Alla fine della visita trasferimento in hotel e dopo cena abbiamo fatto un tour della Bruxelles illuminata a suon di musica.Poi siamo rientrati in hotel per il pernottamento.

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Quarto giorno

Il quarto giorno, martedì 19 agosto, dopo la prima colazione siamo partiti per visitare la regione delle Fiandre.

Era prevista la partenza da Bruxelles e la prima visita ad Anversa, poi Gand e Bruges. Ma un piccolo cambiamento di programma ha fatto si che visitassimo prima Gand e Bruges e poi Anversa.

Gand è una cittadina famosa per le sue chiese e per il Castello dei Conti.

Bruges è la città mediovale meglio conservata d'Europa, è una sorta di museo vivente del XIII sec. ed è chiamata la "Venezia del nord" .

Dopo il pranzo in ristorante , nel pomeriggio siamo andati ad Anversa, considerata la città "intellettuale" delle Fiandre, luogo di nascita di Rubens; la bellissima cattedrale gotica dedicata a Nostra Signora conserva all'interno alcuni capolavori dell'artista. In serata rientro a Bruxelles per la cena e il pernottamento.

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Quinto giorno

Il quinto giorno, mercoledì 20 agosto dopo la prima colazione partenza per l'Olanda. Le tappe erano: Bruxelles, Delft, Amsterdam .

In mattinata siamo arrivati a Delft. La cittadina è famosa per le porcellane dipinde di blu, il suo alto campanile, la piazza e le casette affacciate sui canali.

Proseguimento del nostro viaggio verso Amsterdam. Attraversando la verde campagna punteggiata da pascoli e mulini a vento siamo arrivati in città.Dopo il pranzo in hotel il pomeriggio è stato dedicato al tour in battello tra i canali della città per ammirare in una suggestiva atmosfera i suoi angoli più nascosti. Dopo la cena libera con la serata a disposizione, in gruppo c'è stata una passeggiata nella Amsterdam notturna, affascinante e trasgressiva, assolutamente cosmopolita e sinonimo di anticonformismo.

Alla fine della serata rientro in hotel.

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Sesto giorno

Il sesto giorno, giovedì 21 agosto tutta la giornata è stata dedicata alla visita della città di Amsterdam.

In mattinata siamo andati a visitare il Museo di Vincent Van Gong che custodisce 230 dipinti e circa 500 disegni del Maestro.

Abbiamo potuto ammirare poi la Piazza Dam, il Palazzo Reale, la Torre della Zecca,e la chiesa del Sacro Cuore.

.La giornata si è conclusa con una passeggiata nella Amsterdam by- night

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Settimo giorno

Il settimo giorno,venerdì 22 agosto erano previste le seguenti tappe:

Amsterdam- la Grande Diga-Marken- Volendam- Colonia .

Dopo la prima colazione in hotel , la giornata era dedicata all'escursione guidata a Marken e Volendam, caratteristici villaggi di pescatori i cui abitanti indossano ancora i costumi tradizionali. Abbiamo visitato sotto una pioggia battente la Grande Diga, prima colossale opera di alta ingegneria costruita per strappare la terra al mare impedendo le inondazioni: lunga 32 Km e larga 90 metri, ha trasformato le acque salate dell'antico mare interno in acque dolci e lagunari.

E' stata poi la volta di Volendam , il villaggio che sembra una cartolina vivente con i suoi mulini a vento, le casette dei pescatori dal tetto a punta i pesonaggi in costume, la produzione di formaggi e un laboratorio di zoccoli di legno. Accanto c'è l'isola di Marchen, collegata con un argine alla costa.

Il pranzo in ristorante ha concluso le diverse escursioni e nel pomeriggio siamo partiti alla volta della Germania con la sosta per la cena in un locale tipico a Colonia. Dopo c'è stato il rientro in albergo per la notte.

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Ottavo giorno

Sabato 23 agosto dopo la colazione a Colonia partenza alla volta dell'Italia. Abbiamo attraversato la valle del Reno con i suoi caratteristici paesini. C'è stato il pranzo lungo il percorso e in serata arrivo a Pavia per la cena e il pernottamento.

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Nono giorno

Il nono giorno, domenica 24 agosto dopo la colazione abbiamo visitato la bellissima Certosa di Pavia con il pranzo in una trattoria di campagna insieme a gatti e polli.

In tarda serata rientro nelle rispettive località di partenza .

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01- Bruges- Esterno della torre della Cattedrale di San Salvatore
02- Bruges-Smedenpoort- una delle quattro restanti porte di accesso al centro della città
03- Bruges- Una stradina e il gruppo
01- Bruges- Esterno della torre della Cattedrale di San Salvatore
02- Bruges-Smedenpoort- una delle quattro restanti porte di accesso al centro della città
03- Bruges- Una stradina e il gruppo
04- Bruges- Monastero delle monache benedettine, una volta casa delle Beghine
05- Bruges- una strada della città
06- Bruges- Altro scorcio della torre della Cattedrale di San Salvatore
04- Bruges- Monastero delle monache benedettine, una volta casa delle Beghine
05- Bruges- una strada della città
06- Bruges- Altro scorcio della torre della Cattedrale di San Salvatore
07- Bruges- Ancora una strada con un ristorante in via Sint-SalvatorsKerkhof
08- Bruges- Interno della Cattedrale di San Salvatore-  tramezzo e organo sormontato dalla statua di Dio Padre eseguito nel 1682
09- Bruges-  Un bellissimo Reliquiario  con la scultura del re e di due Santi
07- Bruges- Ancora una strada con un ristorante in via Sint-SalvatorsKerkhof
08- Bruges- Interno della Cattedrale di San Salvatore- tramezzo e organo sormontato dalla statua di Dio Padre eseguito nel 1682
09- Bruges- Un bellissimo Reliquiario con la scultura del re e di due Santi
10- Bruges- Interno della Cattedrale e alcune vetrate
11- Bruges- Un quadro che rappresenta la Traslazione della Casa della Madonna
12- Bruges-Palazzo sede del Governo Provinciale delle Fiandre
10- Bruges- Interno della Cattedrale e alcune vetrate
11- Bruges- Un quadro che rappresenta la Traslazione della Casa della Madonna
12- Bruges-Palazzo sede del Governo Provinciale delle Fiandre
13- Bruges- Veduta della piazza del mercato con la statua al centro in onore di Jan Breydel e Pieter De Connck
14- Bruges-Torre di Beffron(Torre civica)- Torre campanaria
15-Bruges- La piazza e mio marito
13- Bruges- Veduta della piazza del mercato con la statua al centro in onore di Jan Breydel e Pieter De Connck
14- Bruges-Torre di Beffron(Torre civica)- Torre campanaria
15-Bruges- La piazza e mio marito
16- Bruges-  Il monumento e le case delle Corporazioni
17- Bruges- Grand café Brasserie Craenenburg nella piazza del mercato e scorcio di altre costruzioni
18- Bruges-Facciata del Municipio di Bruges
16- Bruges- Il monumento e le case delle Corporazioni
17- Bruges- Grand café Brasserie Craenenburg nella piazza del mercato e scorcio di altre costruzioni
18- Bruges-Facciata del Municipio di Bruges
19- Bruges- Due bellissimi palazzi (uno del periodo mediovale e l'altro più moderno)
20- Bruges- Angolo della piazza in fondo la Chiesa del Sacro Sangue
21- Bruges- Interno della Chiesa del Sacro Sangue- altare con la reliquia
19- Bruges- Due bellissimi palazzi (uno del periodo mediovale e l'altro più moderno)
20- Bruges- Angolo della piazza in fondo la Chiesa del Sacro Sangue
21- Bruges- Interno della Chiesa del Sacro Sangue- altare con la reliquia
22- Bruges- Celebrazione della Santa Messa nella Chiesa del Sacro Sangue
23- Bruges- un punto di imbarco per il giro in barca lungo i canali- nei pressi(casa Bianca) c'è il ristorante Due De Bourgogne
24- Bruges- Palazzo della Libertà- oggi ci sono gli archivi della città
22- Bruges- Celebrazione della Santa Messa nella Chiesa del Sacro Sangue
23- Bruges- un punto di imbarco per il giro in barca lungo i canali- nei pressi(casa Bianca) c'è il ristorante Due De Bourgogne
24- Bruges- Palazzo della Libertà- oggi ci sono gli archivi della città
25- Bruges- Visuale del Canale Rozenhoed
26- Bruges- Mio marito e uno dei canali
27- Bruges- La più piccola finestrina bifora- gotica si trova sulla facciata del Palazzo Gruuthuse nei pressi della Chiesa di Nostra Signora
25- Bruges- Visuale del Canale Rozenhoed
26- Bruges- Mio marito e uno dei canali
27- Bruges- La più piccola finestrina bifora- gotica si trova sulla facciata del Palazzo Gruuthuse nei pressi della Chiesa di Nostra Signora
28- Bruges- Particolare esterno della Chiesa di Nostra Signora
29- Bruges- Uno dei canali e il ponte San Bonifacio
30- Bruges- Interno della Chiesa di Nostra Signora e la Madonna con il Bambino di Michelangelo
28- Bruges- Particolare esterno della Chiesa di Nostra Signora
29- Bruges- Uno dei canali e il ponte San Bonifacio
30- Bruges- Interno della Chiesa di Nostra Signora e la Madonna con il Bambino di Michelangelo
31- Bruges- Alcune abitazioni e sullo sfondo il campanile della Chiesa di Nostra Signora
32- Bruges- Lavorazione del pizzo a tombolo(Dentelle)
33- Bruges- Convento delle Beghine con un angolo del giardino
31- Bruges- Alcune abitazioni e sullo sfondo il campanile della Chiesa di Nostra Signora 32- Bruges- Lavorazione del pizzo a tombolo(Dentelle) 33- Bruges- Convento delle Beghine con un angolo del giardino
34- Bruges-Una casa del Beghinaggio(particolare)
35- Bruges- Un insieme di tetti
36- Bruges- Mio marito sul ponte si gode il sole e il paesaggio
34- Bruges-Una casa del Beghinaggio(particolare)
35- Bruges- Un insieme di tetti
36- Bruges- Mio marito sul ponte si gode il sole e il paesaggio
farfalle lilla
37. Bruges- Stessa visuale del lago dell'amore
farfalle lilla
 
37. Bruges- Stessa visuale del lago dell'amore
 

ANVERSA

1- Anversa- Una chiesa vista dal pullman
2- Anversa- Un'altra chiesa vista dal pullman
3- Anversa- Una strada con ristoranti e pizzerie verso la cattedrale
1- Anversa- Una chiesa vista dal pullman
2- Anversa- Un'altra chiesa vista dal pullman
3- Anversa- Una strada con ristoranti e pizzerie verso la cattedrale
4- Anversa-Gruppo scultoreo in onore di Jan e Pieter Appelmans- architetti della Cattedrale di Nostra Signora
5-Anversa- Facciata della Cattedrale di Notre Dame(Nostra Signora)
6-Anversa-Facciata con il  particolare del portale del Giudizio Universale
4- Anversa-Gruppo scultoreo in onore di Jan e Pieter Appelmans- architetti della Cattedrale di Nostra Signora
5-Anversa- Facciata della Cattedrale di Notre Dame(Nostra Signora)
6-Anversa-Facciata con il particolare del portale del Giudizio Universale
7- Anversa- Particolare superiore della facciata della cattedrale
8- Anversa- Negozio di birra belga- degustazioni- pizzeria e ristoranti
9-Anversa- Altra strada  nei pressi della cattedrale piena di negozie, pizzerie(anche italiane), ristoranti
7- Anversa- Particolare superiore della facciata della cattedrale
8- Anversa- Negozio di birra belga- degustazioni- pizzeria e ristoranti
9-Anversa- Altra strada nei pressi della cattedrale piena di negozie, pizzerie(anche italiane), ristoranti
10- Anversa- Angolo del HET STADHUIS (Municipio)
11- Anversa- De Grote Market=La piazza grande- palazzi delle Corporazioni
12- Anversa- Altra visuale della piazza con gli edifici delle Corporazioni e la fontana
10- Anversa- Angolo del HET STADHUIS (Municipio)
11- Anversa- De Grote Market=La piazza grande- palazzi delle Corporazioni
12- Anversa- Altra visuale della piazza con gli edifici delle Corporazioni e la fontana
13- Anversa-Facciate di alcuni palazzi
4- Anversa- Veduta della Grand Place e della Fontana di Brabo
15- Anversa- Particolare della Fontana di Brabo di Jef Lambeaux- il giovane Silvius Brabo
13- Anversa-Facciate di alcuni palazzi
4- Anversa- Veduta della Grand Place e della Fontana di Brabo
15- Anversa- Particolare della Fontana di Brabo di Jef Lambeaux- il giovane Silvius Brabo
16- Anversa- Particolare della fontana e alle spalle la facciata del Municipio
17- Anversa- Veduta della piazza, della Fontana e di mio marito
18- Anversa- Ancora una visuale del Municipio, della fontana, di edifici tipici, e di mio marito
16- Anversa- Particolare della fontana e alle spalle la facciata del Municipio
17- Anversa- Veduta della piazza, della Fontana e di mio marito
18- Anversa- Ancora una visuale del Municipio, della fontana, di edifici tipici, e di mio marito
19-Anversa- Panorama del fiume SHELDA
20- Anversa- Mio marito prende il sole pomeridiano
21- Anversa- Mio marito e sullo sfondo il campanile della cattedrale
19-Anversa- Panorama del fiume SHELDA
20- Anversa- Mio marito prende il sole pomeridiano
21- Anversa- Mio marito e sullo sfondo il campanile della cattedrale
22-Anversa- Panorama al di là del fiume
23- Anversa- Ancora il panorama del fiume ed io
24-Anversa- Siluetta della statua di Minerva, dea della saggezza e della scienza, realizzata da Marcello Mascherini(si affaccia a nord verso il porto di Anversa
22-Anversa- Panorama al di là del fiume
23- Anversa- Ancora il panorama del fiume ed io
24-Anversa- Siluetta della statua di Minerva, dea della saggezza e della scienza, realizzata da Marcello Mascherini(si affaccia a nord verso il porto di Anversa
25- Anversa- L'accompagnatrice ed io
farfalle lilla
26- Anversa- Veduta panoramica di un angolo della città
25- Anversa- L'accompagnatrice ed io
26- Anversa- Veduta panoramica di un angolo della città

DELFT

1- Delft- Arrivo a Delft- un canale con l'acqua verde-ricoperto di alghe
2-Delft-  Prime abitazioni della città
- Delft- Interno della chiesa Nuova(Nieuw Kerk)
1- Delft- Arrivo a Delft- un canale con l'acqua verde-ricoperto di alghe
2-Delft- Prime abitazioni della città
3- Delft- Interno della chiesa Nuova(Nieuw Kerk)
4- Delft- Un angolo della navata
5- Delft- Interno della chiesa e in fondo il Mausoleo di Guglielmo De Orange
6- Delft- Mausoleo del Principe Guillermo De Orange
4- Delft- Un angolo della navata
5- Delft- Interno della chiesa e in fondo il Mausoleo di Guglielmo De Orange
6- Delft- Mausoleo del Principe Guillermo De Orange
7- Delft- Descrizione della Chiesa
8- Delft-Campanile della Chiesa Nuova- fu completata il 6 settembre 1496 ed è alta circa 109 metri
9- Delft- Piazza del mercato(Markt) con tanti negozietti
7- Delft- Descrizione della Chiesa
8- Delft-Campanile della Chiesa Nuova- fu completata il 6 settembre 1496 ed è alta circa 109 metri
9- Delft- Piazza del mercato(Markt) con tanti negozietti
10- Delft- Palazzo del Municipio-particolare
11- Delft- Ancora una visuale del campanile , della piazza, di mio marito
12- Delft- Visuale della piazza - in fondo a destra i campanili della chiesa vecchia
10- Delft- Palazzo del Municipio-particolare
11- Delft- Ancora una visuale del campanile , della piazza, di mio marito
12- Delft- Visuale della piazza - in fondo a destra i campanili della chiesa vecchia
13- Delft- Negozio di souvenirs  le tipiche scarpe a zoccoli e mio marito
14-Delft- Un negozio con souvenirs ed io
15- Delft- La piazza, in fondo il Municipio e noi
13- Delft- Negozio di souvenirs le tipiche scarpe a zoccoli e mio marito
14-Delft- Un negozio con souvenirs ed io
15- Delft- La piazza, in fondo il Municipio e noi
farfalle lilla

16- Delft- In mezzo alla piazza c'è un grande cuore blù di plastica fusa con tanti pezzi cotti e attaccate, simbolo degli innamorati di MARCEL SMINK

farfalle lilla
 
16- Delft- In mezzo alla piazza c'è un grande cuore blù di plastica fusa con tanti pezzi cotti e attaccate, simbolo degli innamorati di MARCEL SMINK
 

AMSTERDAM

1- Amsterdam- Arrivo ad Amsterdam- Uno dei tanti parcheggi di biciclette
2-Amsterdam- Visuale della città e in primo piano un grande hotel
3- Amsterdam-NEMO è il più grande centro scientifico dei Paesi Bassi- Il palazzo è stato progettato dall'architetto italiano Renzo Piano
1- Amsterdam- Arrivo ad Amsterdam- Uno dei tanti parcheggi di biciclette
2-Amsterdam- Visuale della città e in primo piano un grande hotel
3- Amsterdam-NEMO è il più grande centro scientifico dei Paesi Bassi- Il palazzo è stato progettato dall'architetto italiano Renzo Piano
4- Amsterdam- Copia del vecchio veliero della comppagnia marittima nazionale dei Paese Bassi-qui si trova il Museo Marittimo
5- Amsterdam- Mulino a vento poco distante dal centro- si chiama Mulino De Gooyer risalente al 1725
6- Amsterdam- Antica Torre Campanaria- Torre con l'orologio
4- Amsterdam- Copia del vecchio veliero della comppagnia marittima nazionale dei Paese Bassi-qui si trova il Museo Marittimo
5- Amsterdam- Mulino a vento poco distante dal centro- si chiama Mulino De Gooyer risalente al 1725
6- Amsterdam- Antica Torre Campanaria- Torre con l'orologio
7- Amsterdam- Museo Royal Tropical Institute(Kit)-Centro di studi sui tropici
8- Amsterdam- Un insieme di negozi
9- Amsterdam- Una strada affollata
7- Amsterdam- Museo Royal Tropical Institute(Kit)-Centro di studi sui tropici
8- Amsterdam- Un insieme di negozi
9- Amsterdam- Una strada affollata
10- Amsterdam-Il portone di entrata al Bagjnhof-Beghine
11- Amsterdam-una strada con lavori in corso e panoramica di case
12- Amsterdam- Un angolo delle abitazioni
10- Amsterdam-Il portone di entrata al Bagjnhof-Beghine
11- Amsterdam-una strada con lavori in corso e panoramica di case
12- Amsterdam- Un angolo delle abitazioni
13- Amsterdam- Altro angolo delle abitazioni delle Beghine
14-Amsterdam- Un angolo del giardino delle Bheghine con statua di donna
15- Amsterdam- Case e giardino delle Beghine- anno 1607
13- Amsterdam- Altro angolo delle abitazioni delle Beghine
14-Amsterdam- Un angolo del giardino delle Bheghine con statua di donna
15- Amsterdam- Case e giardino delle Beghine- anno 1607
16- Amsterdam-Una piccola strada
17-Amsterdam-- Facciata dela chiesa riformata all'interno della zona delle Beghine
18- Amsterdam- De Krijtberg- Sint  Franciscus Xaveriuskerk- (Chiesa di San Francesco Saverio)
16- Amsterdam-Una piccola strada
17-Amsterdam-- Facciata dela chiesa riformata all'interno della zona delle Beghine
18- Amsterdam- De Krijtberg- Sint Franciscus Xaveriuskerk- (Chiesa di San Francesco Saverio)
19- Amsterdam- Mercato di fiori e bulbi
20- Amsterdam- Ancora una bancarella con bulbi e fiori
21- Amsterdam- Museo della ceramica di Delf
19- Amsterdam- Mercato di fiori e bulbi
20- Amsterdam- Ancora una bancarella con bulbi e fiori
21- Amsterdam- Museo della ceramica di Delf
22-Amsterdam- Un cagnolino felice tra l'erba
23- Amsterdam- Monumento a Rembrand
24- Amsterdam- Barconi sul canale Rokin
22-Amsterdam- Un cagnolino felice tra l'erba
23- Amsterdam- Monumento a Rembrand
24- Amsterdam- Barconi sul canale Rokin
25- Amsterdam- Il canale, il ponte e sullo sfondo l'hotel NH Doelen in Nieuwe Doelenstraat
26- Amsterdam- Mio marito sul ponte e una veduta del panorama
27- Amsterdam-Altro hotel con tanti fiori alle finestre
25- Amsterdam- Il canale, il ponte e sullo sfondo l'hotel NH Doelen in Nieuwe Doelenstraat
26- Amsterdam- Mio marito sul ponte e una veduta del panorama
27- Amsterdam-Altro hotel con tanti fiori alle finestre
28- Amsterdam- Una cicogna sul tetto
29-Amsterdam- Panoramica di uno dei canali con in fondo la Torre dell'orologio
30- Amsterdam- Particolare della Torre dell'Orologio
28- Amsterdam- Una cicogna sul tetto
29-Amsterdam- Panoramica di uno dei canali con in fondo la Torre dell'orologio
30- Amsterdam- Particolare della Torre dell'Orologio
31- Amsterdam- Panoramica da uno dei canali- in fondo Castello della Waag- storico edificio del (Nieuwmarket- Mercato nuovo)
32- Amsterdam- Altra panoramica da un canale
33- Amsterdam- Particolare del Castello della Waag(1488  prima pietra)
31- Amsterdam- Panoramica da uno dei canali- in fondo Castello della Waag- storico edificio del (Nieuwmarket- Mercato nuovo)
32- Amsterdam- Altra panoramica da un canale
33- Amsterdam- Particolare del Castello della Waag(1488 prima pietra)
34- Amsterdam-Museo di Vincent Van Gongh
35- Amsterdam- Ingresso del museo
36- Amsterdam- Scritta del logo di Amsterdam e mio marito- si trova nella grande piazza Museumplein(museo Van Gogh-Rijksmuseum- Stedelijk)
34- Amsterdam-Museo di Vincent Van Gongh
35- Amsterdam- Ingresso del museo
36- Amsterdam- Scritta del logo di Amsterdam e mio marito- si trova nella grande piazza Museumplein(museo Van Gogh-Rijksmuseum- Stedelijk)
37- Amsterdam- Scritta del Logo turistico ed io
38 Amsterdam-Laghetto nei pressi della piazza e mio marito
39- Amsterdam- Pizzeria italiana in Leidsekruis Straat
37- Amsterdam- Scritta del Logo turistico ed io
38 Amsterdam-Laghetto nei pressi della piazza e mio marito
39- Amsterdam- Pizzeria italiana in Leidsekruis Straat
40- Amstedam-Edificio in stile neo-gotico del XIX sec.- Shopping Center nella Magna Plaza
41- Amsterdam- Madame Tussaud- Museo delle cere a piazza Dam
42- Amsterdam- Stazione centrale- in basso dei battelli
40- Amstedam-Edificio in stile neo-gotico del XIX sec.- Shopping Center nella Magna Plaza
41- Amsterdam- Madame Tussaud- Museo delle cere a piazza Dam
42- Amsterdam- Stazione centrale- in basso dei battelli
43-Amsterdam- Double Treeby Hilton Hotel
44 Amsterdam- Quartiere cinese e Chinatown e la Biblioteer
45- Amsterdam-Conservatorium van Amsterdam
43-Amsterdam- Double Treeby Hilton Hotel
44- Amsterdam- Quartiere cinese e Chinatown e la Biblioteer
45- Amsterdam-Conservatorium van Amsterdam
46-Amsterdam- Palazzo a forma di nave- detto NEMO- progettato dall'archietetto italiano Renzo Piano
47- Amsterdam- Particolare della Torre della Zecca
48- Amsterdam- Teatro dell'opera e dei Balletti (Muziektheater)
46-Amsterdam- Palazzo a forma di nave- detto NEMO- progettato dall'archietetto italiano Renzo Piano
47- Amsterdam- Particolare della Torre della Zecca
48- Amsterdam- Teatro dell'opera e dei Balletti (Muziektheater)
49- Amsterdam- Ponte Magere Brug(ponte Magro dedicato agli innamorati)
50- Amsterdam-Uno dei ponti visto dal battello
51- Amsterdam- Chiesa protestante Westerkek (chiesa dell'ovest)
49- Amsterdam- Ponte Magere Brug(ponte Magro dedicato agli innamorati)
50- Amsterdam-Uno dei ponti visto dal battello
51- Amsterdam- Chiesa protestante Westerkek (chiesa dell'ovest)

MARKEN (La Grande Diga) e VOLENDAM

1- Marken- La Grande diga di Afsluitdijk sotto una pioggia torrenziale
2-Marken- La diga appena visibile per la pioggia
3- Marken- Ristoro con parcheggio, bar, torretta, panoramica..sotto la pioggia
1- Marken- La Grande diga di Afsluitdijk sotto una pioggia torrenziale
2-Marken- La diga appena visibile per la pioggia
3- Marken- Ristoro con parcheggio, bar, torretta, panoramica..sotto la pioggia
1- Volendam- due persone con i loro costumi tipici e mio marito
2- Volendam- Io e il signore con il suo costume tipico
3- Volendam- Dimostrazione di formaggi
1- Volendam- due persone con i loro costumi tipici e mio marito
2- Volendam- Io e il signore con il suo costume tipico
3- Volendam- Dimostrazione di formaggi
4- Volendam- Esposizione di formaggi
5- Volendam- Ancora formaggio in esposizione
6- Volendam- Esposizione di zoccoli
4- Volendam- Esposizione di formaggi
5- Volendam- Ancora formaggio in esposizione
6- Volendam- Esposizione di zoccoli
7- Volendam- Vendita di formaggio e mio marito
8- Volendam- Lavorazione degli zoccoli
9- Volendam- Altra fase della lavorazione
7- Volendam- Vendita di formaggio e mio marito
8- Volendam- Lavorazione degli zoccoli
9- Volendam- Altra fase della lavorazione
10- Volendam-Laboratorio per la lavorazione degli zoccoli
11- Volendam- Case e negozi  sotto la pioggia
12- Volendam- il lavoro appena finito
10- Volendam-Laboratorio per la lavorazione degli zoccoli
11- Volendam- Case e negozi sotto la pioggia
12- Volendam- il lavoro appena finito
13- Volendam- Ancora una foto sul laboratorio
14- Volendam- Angolo del laboratorio di zoccoli
15- Volendam- Esposizione e vendita degli zoccoli
13- Volendam- Ancora una foto sul laboratorio
14- Volendam- Angolo del laboratorio di zoccoli
15- Volendam- Esposizione e vendita degli zoccoli
16- Volendam- Tanti zoccoli colorati e pronti per la vendita
17- Volendam- Un paio di zoccoli appena realizzatii
18- Volendam- Noi in ristorante
16- Volendam- Tanti zoccoli colorati e pronti per la vendita
17- Volendam- Un paio di zoccoli appena realizzatii
18- Volendam- Noi in ristorante
19- Volendam- Statua sul porto che rappresenta un pescatore di Volendam e mio marito
20- Volendam- Un saluto alla statua del nostro pescatore
21- Volendam- Una foto di bulbi
19- Volendam- Statua sul porto che rappresenta un pescatore di Volendam e mio marito
20- Volendam- Un saluto alla statua del nostro pescatore
21- Volendam- Una foto di bulbi
22- Volendam- Un mulino a vento in lontananza
farfalle lilla
23- Volendam- Panoramica  di un angolo della città
22- Volendam- Un mulino a vento in lontananza
23- Volendam- Panoramica di un angolo della città

PAVIA

1- Pavia- Arrivo a Pavia verso la Certosa
2- Pavia- La facciata della Certosa
3- Pavia- Il cortile della Certosa
1- Pavia- Arrivo a Pavia verso la Certosa
2- Pavia- La facciata della Certosa
3- Pavia- Il cortile della Certosa
4- Pavia- Particolare della facciata
5- Pavia- Angolo del chiostro con il giardino e la fontana
6- Pavia- Portone di accesso alla Certosa
4- Pavia- Particolare della facciata
5- Pavia- Angolo del chiostro con il giardino e la fontana
6- Pavia- Portone di accesso alla Certosa
7- Pavia- Angolo esterno della Certosa
8- Pavia- Bellissime aiuole fiorite
9- Pavia- Visuale esterna della Certosa
7- Pavia- Angolo esterno della Certosa
8- Pavia- Bellissime aiuole fiorite
9- Pavia- Visuale esterna della Certosa
10- Pavia -Panoramica del chiostro grande
11-Pavia- Interno con la navata centrale
12- Pavia- Il chiostro con il giardino fiorito e la fontana
10- Pavia -Panoramica del chiostro grande
11-Pavia- Interno con la navata centrale
12- Pavia- Il chiostro con il giardino fiorito e la fontana
13- Pavia- Un angolo del giardino e mio  marito
farfalle lilla
14- Pavia- Legenda delle erbe aromatiche e delle tisane
13- Pavia- Un angolo del giardino e mio marito
14- Pavia- Legenda delle erbe aromatiche e delle tisane

bruges o brugge


Bruges in francese, o Brugge in nederlandese Brügge in tedesco, in italiano anticamente Bruggia), è una città del Belgio, capoluogo e maggiore città delle Fiandre Occidentali , nella Comunità fiamminga.
Sede permanente del Collegio d'Europa e di una diocesi cattolica.

il centro storico medievale è stato proclamato nel 2000 patrimonio dell'umanità dall' UNESCO.
Nel 2002 la città è stata capitale europea della cultura insieme alla città spagnola di Salamanca.


Storia - Origini
Sono state trovate poche tracce di attività umane antecedenti il periodo gallo-romano. Le prime fortificazioni furono realizzate dopo la conquista dei Menapi da parte di Giulio Cesare nel I secolo a. C . I Franchi subentrarono ai Romani nella regione attorno al IV secolo e la amministrarono con il nome di Pagus Flandrensis.

Le incursioni vichinghe del IX secolo indussero Baldovino I , conte delle Fiandre, a rinforzare le fortificazioni preesistenti per ristabilire le rotte commerciali marittime. Nello stesso periodo iniziano ad essere coniate monete che portano impresso, per la prima volta, il nome Bryggia.


L'Ascesa medievale
Bruges ottenne lo statuto cittadino il 27 luglio 1128 e iniziò la realizzazione di nuove mura e canali. Sin dalla metà dell' XI secolo, un graduale processo di insabbiamento portò la città a perdere l'accesso diretto al mare. Nel 1134 una tempesta creò un canale naturale allo Zwin che ristabilì il collegamento con il mare del Nord. Il nuovo braccio di mare raggiungeva Damme, una città che divenne l'avamposto commerciale di Bruges.


L'Epoca d'oro
Bruges nel XV secolo dalle Cronache di Froissart.
Con il risveglio della vita cittadina nel XII secolo il mercato della lana , dei vestiti e l'industria tessile collegata prosperarono anche grazie alla stabilità garantita dal patronato dei conti delle Fiandre .
La città era inoltre inserita nel circuito delle fiere di stoffe e vestiario dell'epoca. Gli imprenditori di Bruges realizzarono delle colonie economiche nei distretti lanieri di Scozia e Inghilterra. I contatti con l'Inghilterra fecero della città un punto di importazione del grano della Normandia e dei vini della Guascogna. Navi della Lega anseatica affollavano il porto, che fu esteso oltre Damme, fino a Sluys per far attraccare le nuove cocche.
Nel 1277 la prima flotta mercantile da Genova apparve nel porto, nel 1314 fu la volta delle galee veneziane; Bruges divenne così il principale centro dei commerci tra Europa settentrionale e Mediterraneo. Questo sviluppo oltre a far fiorire il commercio di spezie dal Levante introdusse anche nuove tecniche commerciali e finanziarie ed un flusso di capitale nelle banche di Bruges.

Nel 1309 fu istituita nella città quella che viene considerata come la prima borsa valori del mondo.


Le contese
Tra il XIII e il XIV secolo il re di Francia Filippo il Bello tentò di unire le Fiandre al proprio regno inviando nella regione una forza di occupazione. Il 18 maggio 1302 la città insorse trucidando e cacciando i francesi in quelle che furono chiamate le mattinate di Bruges; Filippo il Bello inviò il suo esercito per sedare la rivolta che nel frattempo si era estesa nella regione ma venne sconfitto l'11 luglio nella battaglia di Courtrai. Successivamente il predominio sul fiorente mercato tessile di cui Bruges era il centro commerciale fu una delle principali cause della guerra dei Cent'anni tra Francia e Inghilterra.


Declino
Nel XV secolo Filippo il Buono, duca di Borgogna, stabilì una corte anche a Bruges, oltre che a Bruxelles e Lilla , attraendo nella città numerosi artisti, banchieri ed altre eminenti personalità dell'epoca da tutta Europa. In questo periodo Bruges arrivò a contare più di 40.000 abitanti ma contemporaneamente iniziò il declino a causa dell'insabbiamento del canale Zwin e il traffico commerciale si spostò verso la città di Anversa.


Storia moderna
Nel XVII secolo ci fu un tentativo di rivitalizzare l'economia cittadina con l'industria del merletto. Nei secoli successivi, durante tutti i vari passaggi di potere, dagli Asburgo alla Francia ai Paesi Bassi sino ad oltre l' indipendenza del Belgio avvenuta nel 1830 continuò la stagnazione economica. Nel 1893 la sonnolenta città fu immortalata da Georges Rodenbach nel suo romanzo Bruges la morta.
Solo nel 1907, con la realizzazione del porto di Zeebrugge si aprirono nuove prospettive di sviluppo per la città. Il porto venne notevolmente ingrandito negli anni settanta e ottanta del XX secolo.


Monumenti e luoghi d'interesse

Bruges è uno dei luoghi turistici più importanti di tutto il Belgio. Il centro storico, circondato da canali, conserva ancora intatta la propria architettura medievale essendo stato risparmiato da guerre o grandi incendi; dal 2000 è Patrimonio dell'umanità tutelato dall' UNESCO.
I canali sono chiamati dagli abitanti Reien (in olandese sarebbe Grachten). Servivano per il trasporto di merce, oggi sono utilizzati solamente a fini turistici.
I principali luoghi di interesse sono:

*il Burg è un'altra bella piazza cittadina sulla quale prospettano notevoli monumenti:
                  *il Municipio, eretto al posto del vetusto castello dei conti di Fiandra a partire dal 1376. La costruzione, in stile gotico, venne eseguita su progetto dell'Architetto di Città Jan Roegiers, che lo portò a termine nel 1421.


*Basilica del Santo Sangue. Costruita originariamente nel XII secolo come la cappella della residenza dei conti di Fiandra, la chiesa ospita una reliquia del Santo Sangue che si dice sia stata presa da Giuseppe di Arimatea e portata dalla Terra Santa da Teodorico di Alsazia, conte di Fiandra. La primitiva chiesetta romanica venne sormontata dal 1480 dalla chiesa gotica; e conclusa nel 1529 con la facciata gotico-rinascimentale.
*chiesa di Nostra Signora, in stile gotico brabantino, al cui interno si trova la scultura della Madonna col Bambino di Michelangelo.                                                        
*Cattedrale di San Salvatore. Eretta fra il 1250 e il 1550, è la più antica chiesa gotica in mattoni del Belgio. Divenne la cattedrale della diocesi di Bruges, solo nel XIX secolo in seguito all'abbattimento dell'antica cattedrale cittadina che sorgeva di fronte al Municipio.
*il Groeningemuseum che raccoglie numerose opere di Hieronymus Bosch e altri pittori;
     *Gruuthusemuseum. Allestito nella bella residenza di un mercante del XV  secolo, è un museo specializzato nell'arte applicata o decorativa con reperti dal XIII al XIX secolo.
   *il Begijnhof;
*Chiesa di Santa Valpurga. Venne costruita in stile barocco da Pieter Huyssens tra il 1619 e il 1643 come chiesa del Collegio gesuitico, oggi scomparso.
*l'antico ospedale di San Giovanni venne fondato intorno al 1150 e rappresenta, quindi, una delle più antiche istituzioni della salute in Europa. Rimasto in servizio fino al 1977, venne poi trasformato nel Hans Memlingmuseum, contenente alcune importanti opere dell'artista Hans Memling.
*la Chiesa di Nostra Signora della Ceramica ;
*le antiche porte cittadine Kruispoort, Gentpoort, Smedenpoort e Ezelpoort.


Suddivisioni

Capoluogo della Fiandra occidentale, distante 13 km dalla costa e collegata al mare del Nord attraverso una ci sono una serie di canali navigabili,e la città possiede un avamposto a Zeebrugge. Il nome Bruges si ritiene derivi dal norreno bryggja, che significa pontile o banchina. La città risale probabilmente al IX secolo, a una originaria fortezza costruita da Baldovino I di Fiandra (detto Braccio di Ferro) a protezione delle coste fiamminghe contro le incursioni vichinghe.


La sua decadenza venne decretata da un evento naturale, a partire dal XVI secolo quando, insabbiatosi l'estuario dello Zwyn, il traffico, i commerci e la prosperità presero la via di Anversa e di Gand. Verso il 1510, il tratto d'acqua tra Sluis e Damme era solo navigabile da piccole navi e, dal 1530, il traffico marittimo di Bruges cessò completamente. La città restò come ibernata per cinque secoli, dopo l'insabbiamento del fiume. Rinacque grazie al successo e all'attenzione catalizzata dal romanzo di Georges Rodenbach Bruges La Morta, che risvegliò l'interesse internazionale per questa città museo.

anversa

Anversa (Antwerpen in neerlandese, Anvers in francese) è una città di 506.922 abitanti del Belgio settentrionale, la più importante nella regione delle Fiandre, una delle tre regioni dello Stato, e il capoluogo della provincia omonima.

Storia: Il nome

Al principio del XIV secolo era già divenuta un importante centro di transito del traffico commerciale tra la Germania e il mare del Nord, in concorrenza con Bruges, che nei primi decenni del XV secolo fu nettamente superata.
Fu però solo durante il XVI secolo che Anversa acquistò straordinaria importanza a livello europeo, e sulle banchine del suo porto iniziarono ad approdare in gran numero navi cariche di mercanzie provenienti da ogni dove: bianche e carezzevoli lane inglesi, zucchero di canna indiano, cuoi, odorose spezie, drappi inglesi, legname svedese e allume italiano.

Lodovico Guicciardini dichiara che in seguito ad una meravigliosa e stupenda navigazione ci fu un ricco scambio di merci e spezie dall’India verso il Portogallo e poi verso Anversa, togliendone il monopolio ai veneziani che lo detenevano da tempo.

Infatti  verso la fine del XV secolo a causa di varie circostanze si colloca il declino di Bruges. Ad esso corrispose un crescente sviluppo della prosperità di Anversa, "che attirò da Bruggia quando manco l'aspettava e più insuperbiva" le più importanti casate di banchieri "tutte famiglie di gran seguito, e di grandissimo traffico" come i Welser e i Fugger.
Questi ultimi erano senz'altro i più ricchi e potenti finanzieri del Cinquecento.

Agli inizi del Quattrocento non erano altro che una famiglia di tessitori di Augusta che incominciava ad estendere la propria attività al commercio; ma tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, essi avevano già dato vita ad una straordinaria fortuna.
L'azienda, organizzata sul modello delle compagnie italiane, assunse in breve tempo rilevanti proporzioni, adeguate a gestire un volume di affari che non conosceva più frontiere. La loro ricchezza si fece proverbiale, tanto che in Spagna si usava comunemente dire "rico como un Fucar".
I Fugger arrivarono in città con un seguito di fattori, ministri, servitori; e soprattutto, con i loro capitali portando una nuova ventata di prosperità all'intera metropoli.

Il 1542 fu anno della costruzione delle nuove mura della città, e dell'assorbimento di alcune importanti fiere e traffici commerciali.

Difatti anche in Anversa si svilupparono quattro fiere annuali "molto privilegiate", all'interno delle quali si svolgevano numerose operazioni mercantili.

Le maggiori erano due: la Sinksenmarkt e la Bamismarkt. Entrambe si protraevano per circa sei o sette settimane: la Sinksenmarkt, fiera di Pentecoste, iniziava a giugno e si concludeva ad agosto inoltrato, e la Bamismarkt, Fiera di San Bavone, che iniziava in settembre e si concludeva a metà novembre.Entrambe queste fiere erano frequentate da mercanti provenienti da ogni paese d'Europa e vedevano, anche, un'enorme partecipazione popolare.

Lo sviluppo di Anversa fu rapido, fra il 1505 e il 1545 i proventi della sua dogana raddoppiarono. Nella città della Schelda si ridistribuivano le spezie e il sale del Portogallo, si introducevano le drapperie inglesi per il finissaggio e la tintura, ma anche i vini di Spagna e di Francia, lo zucchero dei Tropici, il legno svedese e l'allume italiano.
Così la città fungendo da collegamento tra il bacino mediterraneo e quello baltico, divenne il baricentro dei traffici internazionali; furono questi la vera sorgente delle sue fortune.


È tra il 1535 e il 1557 che si può collocare il periodo più florido per lo sviluppo della città; quando arrivano dalla Spagna in direzione del porto della Schelda, enormi quantità di argento e oro americano.
Il picco, sia in popolazione che in prosperità, venne raggiunto però solo un po' più tardi, nel 1566. La popolazione toccò un apice di circa 100.000 abitanti, un numero decisamente enorme per quei tempi, anche per una città che come Anversa, solo nel 1496 ne poteva già contare circa 40.000.

Un tale aumento di popolazione non era certo da attribuirsi ad un naturale incremento, bensì alla consistente presenza di immigrati, i quali, "spesso recarono tecniche nuove non meno indispensabili alla vita urbana delle loro persone".


L'immigrazione che interessò la città fu appunto un'immigrazione di alto livello. Banchieri e mercanti attratti dallo sviluppo economico incominciarono ad arrivare fin dagli inizi del XVI secolo. Un così rapido sviluppo del numero degli abitanti provocò, come non è difficile intuire, una crisi degli alloggi. A questa, la città fece fronte costruendo numerose nuove abitazioni, strade e mura, che trasformarono fortemente l'intera struttura urbana della città.

Tuttavia, i motivi dell'ascesa della città, che in pochi anni riuscì a divenire la vera capitale dell' Atlantico, sono i più svariati. Si trattò di un fenomeno complesso non riconducibile né al semplice fatto che i maggior consumatori di spezie si trovavano nel Nord, né al fatto che Venezia era ormai stata messa fuori gioco.
Infatti se è vero che Anversa si sostituì a Bruges è però altrettanto vero che essa si pose al centro dell'intera economia internazionale, cosa che Bruges non era mai riuscita a fare. "Anversa dunque non fu la semplice erede della vicina rivale fu lo spostamento delle rotte mondiali alla fine del secolo XV, insieme all'abbozzo di un'economia atlantica, a decidere della sua sorte: per lei tutto cambiò nel 1501, con l'arrivo sulle banchine della Schelda di una nave portoghese carica di pepe e di noce moscata. Altre ne seguirono".

Decadenza

Al periodo di ascesa iniziato durante i primi decenni del Cinquecento e culminato tra il 1535 e il 1557, seguì la crisi e l'inesorabile periodo di discesa.
La crescita della città fu infatti interrotta sul finire del secolo, dagli eventi della Rivolta dei Paesi Bassi . La funzione di Anversa andò così mutando, e il suo ruolo di emporio del mondo, riducendosi progressivamente.


Già dall'inverno del 1564 le cose avevano iniziato a peggiorare. Il clima era stato particolarmente rigido, avanzava sempre più l'interramento della Schelda, e, proveniente dalla Francia, aveva iniziato ad affermarsi tra le file degli artigiani la dottrina calvinista.
Inoltre, se è vero che Anversa era sempre stata una tra le città più tolleranti d'Europa dove avevano trovato rifugio anche gli anabattisti e gli ebrei, con l'ascesa al trono del nuovo re Filippo II le cose erano destinate a cambiare profondamente.


Governare i Paesi Bassi era una fortuna. Ne sapeva qualcosa Carlo V che pare ne ricavasse ogni anno risorse sette volte superiori a quelle che ricavava dall'America; ma non era facile. Carlo vi era riuscito rispettando la tradizione autonomista di quella regione.


La politica di Filippo II rappresentò dunque una brusca inversione di tendenza, che gli fece guadagnare in un sol colpo l'opposizione di tutte le famiglie aristocratiche, dai ricchi iborghesi alle classi cittadine.
Filippo II si mosse fin dall'inizio con molta intransigenza. "Potete assicurare a Sua Santità" –scrisse all'ambasciatore Spagnolo a Roma nel 1566- "che piuttosto che permettere il minimo danno alla religione e al servizio di Dio, perderei tutti i miei stati e cento vite, se le avessi; perché né mi propongo né desidero essere sovrano di eretici". Fece pubblicare le risoluzioni del Concilio di Trento, e ne pretese la rigida applicazione, dando ordine di perseguitare con il massimo rigore i protestanti. Dalla lontana Castiglia non si mostrò dunque in grado di comprendere adeguatamente le caratteristiche particolari di quella parte del suo impero così distante, sia geograficamente che culturalmente, dalla Spagna.

La Furia Spagnola del 1576

La rivolta ebbe inizio nel 1566, proprio dagli strati popolari delle città dove il Calvinismo era penetrato maggiormente: Anversa, Brugge, Tournai, Gent, e Ypres.
Filippo inviò nei Paesi Bassi alla testa di un potente esercito il duca d'Alba , il quale eseguì con la massima severità le istruzioni del suo sovrano.

Dal 1567 al 1573 i soldati del duca procedettero a una sistematica repressione che soffocò la rivolta nel sangue. La Furia Spagnola suscitò una grande impressione in tutta Europa; veri e propri massacri si abbatterono sulla popolazione inerme, sulle donne e i bambini, numerose case furono incendiate, e migliaia di persone furono sottoposte a riscatto e spesso assassinate.

Se la prosperità economica della città era stata sempre favorita da una tolleranza largamente praticata, disastrose furono le conseguenze della politica di Filippo II. Essa provocò infatti, l'inevitabile esodo di numerosi mercanti che in Anversa cominciavano a non sentirsi più al sicuro;

La partenza di questi mercanti, che erano il vero cuore pulsante per l'economia della città, e l'interruzione dei lavori che si erano iniziati sul fondo della Schelda per poter permettere anche alle navi più pesanti di raggiungere Anversa, provocarono l'inevitabile decadenza della città, che andò perdendo per sempre parte della sua influenza a livello europeo. Ma il vero dramma per la città sarà proprio la riconquista dopo un lungo assedio da parte di Alessandro Farnese , un avvenimento che, come ha scritto Pirenne, trasformò Anversa da piazza marittima a città mediterranea.

Secolo XX
L' assedio di Anversa (1914) in una Illustrazione di Achille Beltrame nella Domenica del Corriere , Anversa fu la prima città ad ospitare i Campionati mondiali di ginnastica, nel 1903.

Durante la prima guerra mondiale, la città fu meta della ritirata dell'esercito belga dopo la sconfitta di Liegi. Fu presa dopo intensi combattimenti dall'esercito tedesco e i belgi furono costretti a ritirarsi più a ovest.


Anversa ospitò la VII Olimpiade. Durante la seconda guerra mondiale la città fu occupata dai tedeschi nel maggio 1940 e fu liberata dall'11ma divisione britannica, che fece il suo ingresso in città il 4 settembre 1944. Come risposta, i tedeschi tentarono di distruggere il porto di Anversa, che era usato dagli alleati per sbarcare materiale bellico. Migliaia di missili V1 e V2 colpirono a tappeto la città, che fu il principale bersaglio di missili V2 durante l'intera guerra.

Tuttavia, l'attacco non ebbe successo nel distruggere il porto, poiché molti missili caddero su altre parti della città. Uno di questi attacchi, avvenuto il 16 dicembre, che colpì il Cine Rex, divenne il più mortale provocato singolarmente dalle V2. In conseguenza, la città fu pesantemente danneggiata e fu ricostruita dopo la guerra in stile moderno.

Dopo la guerra, Anversa, che già aveva una considerevole popolazione ebraica, divenne ancora una volta il maggior centro europeo dell' Ebraismo ortodosso Haredi (e particolarmente Chassidim).


La fortezza della vicina Breendonk - Fort Breendonk - fu adibita dai nazisti a campo di concentramento dal settembre 1940 al settembre 1944.
Anversa è uno dei più importanti centri per il commercio mondiale dei diamanti .

Monumenti e luoghi d'interesse

la grandiosa Cattedrale di Anversa :.Anversa conserva notevoli monumenti, testimonianza di un passato ricco e glorioso, uno dei fari della cultura fiamminga. Tra tutti spiccano la Cattedrale, capolavoro del gotico brabantino , che con la sua torre, più alta del Belgio, domina il profilo della città.


Edifici civili

  • Grote Markt : La Piazza del Mercato Grande è il centro della città e dove vi sorgono i principali monumenti cittadini. Tutta contornata dalle antiche e preziose case delle Corporazioni erette tra il XVI e il XVII secolo. Al centro la celebre Fontana di Silvius Brabo.
  • Stadhuis : Il Municipio di Anversa è una delle più importanti testimonianze dell' architettura manierista delle Fiandre. Sorge sul lato occidentale del Grote Markt e fu eretto da Cornelis Floris de Vriendt tra il 1561 ed il 1566. La facciata è incentrata, secondo l'uso nordico, su un pronunciato avancorpo dai ricchi dettagli rinascimentale.
  • il Municipio fu costruito tra il 1561 e il 1565 sotto la direzione di Cornelius de Vriendt. La facciata anteriore, lunga 76 metri, è ornata di blasoni. Nella nicchia centrale si trova la statua della Vergine, santa protettrice della città, nelle due nicchie vi sono statue allegoriche, rappresentanti la "Saggezza" e òa "Giustizia".
    Questo enorme palazzo rinascimentale è un insieme di motivi italiani e fiamminghi, Il grande atrio con la scalinata d'onore, costruito nell'Ottocento, è decorato con affrweschi rappresentanti scene della storia della città.
  • La sala dei matrimoni è decorata con quadri che rappresentano cerimonie nuziali di epoche diverse.
  • Vleeshuis. L'antico Mercato delle Carni è una delle storiche e caratteristiche costruzioni fiamminghe della città. Oggi sede del Museo di Archeologia e Arti applicate. Un primo edificio specifico per la macellazione e vendita del bestiame venne costruito qui nel 1250 vicino, lo Steen, la fortezza di Anversa, e non lontano dalla Schelda. La Corporazione dei macellai decise di costruire un nuovo, più ampio, edificio e lo commissionò al grande architetto cittadino Herman de Waghemakere, che lo realizzò tra il 1501 e il 1504.
  • Rubenshuis. La Casa di Rubens è un edificio seicentesco ove visse il grande pittore Pieter Paul Rubens . Oggi vi è un Museo con diverse opere del Maestro e le sue collezioni.

Edifici religiosi

  • Sint-Pauluskerk. La Chiesa di San Paolo, è un altro notevole edificio gotico, terminato nel 1571. All'interno conserva un bel mobilio barocco del XVII secolo.
  • Sint-Andrieskerk (Chiesa di San Andrea)

delft

Delft è un comune dei Paesi Bassi di 98.655 abitanti (2012) situato nella provincia dell'Olanda Meridionale. La città deve il suo nome al canale artificiale Delf, ai bordi del quale la città si è sviluppata.


Storia : Origini
Anche se nella zona si sono trovati reperti romani, sicuramente Delft non era una città da loro fondata. In quest'area, un altopiano all'epoca solcato dal fiume Gantel e detta Keerkwal, sorgeva dall'XI secolo un Vroonhof comitale, sorta di fattoria signorile. Goffredo il Gobbo viene considerato il costruttore di questa tenuta e fornitore dei diritti di mercato ed è quindi visto come il fondatore di Delft. Goffredo il Gobbo, infatti, per quattro anni dal 1071 al 1075, ottenne un governatorato sulla Contea d'Olanda in vece del vescovo di Utrecht Guglielmo I, come ricompensa d'aver sconfitto Roberto il Frisone a Leida.


Sviluppo e ascesa
L'insediamento crebbe assai rapidamente. Agli inizi del XII secolo si scavò il primo canale: il Delf; che poi successivamente sarà denominato "Oude-Delft" (Vecchio Delft), e che incrociava il fiume Gantel che venne in parte interrato. Il nome sembra derivare dalla parola inglese Delved (passato di "to delve" scavare).


Il 15 aprile 1246 il conte Guglielmo II d ' Olanda concesse a Delft i Diritti civici e da quel momento la sua ascesa economica fiorì inesorabilmente grazie al commercio legato alle industrie della birra e dei tessuti, testimonianza ne sono le vaste dimensioni del Markt, la piazza del Mercato. Inoltre nel 1389 si scavò il Delfshavense Schie Kanaal che collegava Delft alla Mosa, e quindi al mare, e con la fondazione del porto di Delfshaven (oggi un quartiere di Rotterdam). Questo evento incrementò notevolmente il fervore mercantile e lo sviluppo della città, tanto che nel 1400 la città contava 6.500 abitanti ed era la terza per dimensioni del Paese, dopo Dordrecht (8000) e Haarlem (7000).

Il 3 maggio 1536 un fulmine colpì la guglia della torre della Chiesa Nuova. Si sviluppò un incendio di tale gravità che metà della città andò in fiamme.
Nel 1566 e nel 1572 la città subì la furia dell'iconoclastia che distrusse tutti gli altari, decorazioni e mobili cattolici delle chiese cittadine, e intonacarono le pareti in calce bianca.


Nel 1572, Guglielmo il Taciturno fissò la propria residenza a Delft, nel Convento di Sant'Agata, che da allora sarà denominato Prinsenhof (Corte dei Principi). Egli fu il capo degli olandesi durante la Guerra d'Indipendenza dei Paesi Bassi dagli Spagnoli, nota anche come Guerra degli ottant'anni (1568 - 1648 ) che portò al formale riconoscimento dell'indipendenza della Repubblica delle Province Unite , tanto da essere soprannominato il «padre della patria».


Con l'Atto di abiura proclamato nel 1581 Delft diviene de facto la capitale dei nuovi Paesi Bassi indipendenti, in quanto sede dei Principi d'Orange. Tuttavia, Guglielmo il Taciturno fu assassinato il 10 luglio del 1584 nella sua residenza di Delft da Balthasar Gérard. La maggior parte degli antenati di Guglielmo I sono inumati nella Chiesa Grande di Breda, feudo storico del Casato di Nassau.Tuttavia quando Guglielmo il Taciturno venne assassinato, Breda era nelle mani degli Spagnoli, così venne sepolto nella Nieuwe Kerk , il principale edificio di culto cittadino. Dopo Guglielmo I, tutti i membri della Casa d' Orange e della Casa d'Orange-Nassau si fanno seppellire a Delft.


Il Secolo d'oro
Dalla fine '500 la città ha visto diversi ceramisti stabilirsi in città e che introdussero un nuovo stile. L'industria degli arazzi fiorì con François Spierincx, un mercante di arazzi di Anversa trasferitosi a Delft fra il 1580 e il 1600. Vi fondò una famosa fabbrica di arazzi i cui prodotti erano particolarmente apprezzati per la bellezza dei loro colori.
Dal 1602 fu sede di una delle sei 'Camere' (in olandese Kamers), della Compagnia Olandese delle Indie Orientali (Vereenigde Oostindische Compagnie o VOC). Con la VOC la città visse un nuovo periodo di massimo splendore, divenendo uno dei massimi centri delle Province Unite insieme alle altre antiche città portuali di Amsterdam, Rotterdam , Enkhuizen e Hoorn per la provincia di Olanda ; e di Middelburg in Zelanda.


L'esplosione di Delft
Il fatto avvenne il 12 ottobre 1654 quando un magazzino di polvere da sparo esplose distruggendo gran parte della città e causando ingenti danni alle chiese cittadine che persero gran parte delle vetrate. Morirono oltre un centinaio di persone e migliaia furono ferite. Le circa 40 tonnellate di polvere pirica che diedero luogo all'esplosione erano conservate in un magazzino ospitato nel soppresso Convento delle Clarisse, nei pressi del Paardenmarkt (piazza del Mercato dei Cavalli), nel settore della città chiamato Doelenkwartier. Cornelis Soetens, il gestore, aprì il negozio per cercare un campione di polvere e ne seguì una violenta esplosione. Per fortuna, molti cittadini erano fuori città per visitare un mercato a Schiedam o una fiera a l'Aia. Tra le vittime, vi fu il pittore Carel Fabritius, morto in seguito alle ferite riportate. Egbert van der Poel dipinse molte vedute della città dopo l'esplosione, documentandone la devastazione. Grazie a una colletta dei cittadini dei comuni limitrofi si iniziò ben presto la ricostruzione della città.


Dal 1672 Delft decadde, eclissata dalle due vicine città di L'Aia (il centro amministrativo) e Rotterdam (il porto). Nel XIX secolo una sola fabbrica di ceramiche era ancora in produzione, The Royal Delft, sopravvissuta nel tempo solo grazie a una parallela produzione di mattoni.


Storia contemporanea
Con l'abbattimento delle mura nel XIX secolo e con l'arrivo del treno nel 1847 si ebbe un nuovo sviluppo industriale della città. Nel 1842 fu fondata la Koninklijke Academie (Accademia Reale), ora circa 40 Università di tecnologia di Delft; e nel 1869 l'ingegnere ivi laureato Jacques van Marken apre la fabbrica farmaceutica "Gist- en Spiritusfabriek" poi passata alla DSM. In seguito si aprirono le industrie "Calvé" (ora inglobate nella Unilever) e "Delft Instruments".
Dal 1 ° gennaio 1921 furono inglobati nella città due comuni limitrofi, Vrijenban e Hof van Delft , e il territorio di Delft ne risultò ampliato di molto.


Monumenti e luoghi d'interesse

  • Oude Kerk. La Chiesa Vecchia è la più antica della città. Con la sua torre pendente venne eretta a partire dal 1240, ma venne più volte ampliata e rimaneggiata. Al suo interno, tra gli altri, vennero sepolti Piet Heijn, Anthonie van Leeuwenhoeck e Jan Vermeer.
  •  
  • Nieuwe Kerk. La Chiesa Nuova è l'edificio artistico e religioso più importante della città. Eretto in stile gotico a partire dal 1381, venne più volte rimaneggiato. Qui vengono sepolti i membri della famiglia reale olandese, fra le tombe spicca il mausoleo di Guglielmo il Taciturno, capolavoro di Hendrick de Keyser il Vecchio.
  •  
  • Stadhuis. Il municipio sorge sulla centrale piazza del Mercato; venne costruito nel 1620, intorno alla vecchia torre trecentesca, da Hendrick de Keyser il Vecchio.
  • Prinsenhof: la corte dei principi, ora museo, vi fu assassinato Guglielmo I d'Orange.
  •  
  • Oostpoort. La porta orientale venne costruita intorno al 1400, è la sola porta rimasta delle antiche mura cittadine.
  •  
  • Il centro storico della cittadina,con i suoi canali e attraversamenti, è stato scelto dal regista tedesco Werner Herzog come location ideale per ambientarvi le scene iniziali del celeberrimo Nosferatu, il principe della notte nel 1978.

Economia

La città è conosciuta nel mondo per le sue maioliche, chiamate maiolica di Delft (o azzurro di Delft, in olandese Delfts Blauw), che ebbero un grande momento di splendore nel XVII e nel XVIII secolo.
Sono prodotte a De Porceleyne Fles, una fabbrica a Delft. Le maioliche sono caratterizzate dai colori azzurro e bianco. La tecnica di cottura a più fasi che consente una decorazione policroma venne introdotta a Delft da Guido di Savinio.

Nel Seicento i maestri di Delft entrarono a far parte della gilda di San Luca. Le raffigurazioni tipiche di quel tempo furono scene marinare, i dodici mesi dell'anno e temi biblici.


Delft ha una università tecnica, la TU Delft, fondata nel 1842 , che ha dato alla città una reputazione internazionale nel campo dell'architettura e dell'innovazione tecnologica.

amsterdam

Amsterdam è la capitale e la maggiore città dei Paesi Bassi, nella provincia dell'Olanda Settentrionale. Il comune di Amsterdam ha 826.659 residenti (al 2015) di oltre 170 nazionalità, mentre la popolazione che risiede nell'area metropolitana è di circa 2.289.762 persone. L'area al centro della città circondata dai canali del XII secolo è dal 2010 Patrimonio dell'umanità.


Amsterdam possiede uno dei maggiori centri rinascimentali di tutta l'Europa. Numerose costruzioni che risalgono al periodo tra il XVI e XVII secolo, conosciuto anche come Secolo d'oro, sono ora considerate monumenti storici e sono collocate intorno ad una serie di canali semicircolari. Questi cingono il vecchio porto che un tempo era affacciato sullo Zuiderzee, oggi un lago separato dal resto del mare e noto con il nome di IJsselmeer. La città è famosa per ospitare il Rijksmuseum (museo statale), il museo Van Gogh, il Concertgebouw, il Rembrandthuis, la casa di Anna Frank e un enorme numero di biciclette.


Amsterdam è anche famosa per il suo quartiere a luci rosse, il De Wallen, e i suoi numerosi coffee-shop autorizzati alla vendita di marijuana e di derivati della cannabis.
Il motto ufficiale della città è "Heldhaftig, Vastberaden, Barmhartig" ("valorosa, decisa, misericordiosa").

Le tre croci di Sant'Andrea sulla bandiera sono associate a queste tre parole, benché siano entrate in uso prima del motto.

Geografia fisica: Il toponimo della città deriverebbe dal nome del fiume che attraversa la città, il fiume Amstel, e dalla parola olandese Dam, diga. Il toponimo, poi, variò nel corso dei secoli: Aemstelledamme (XIII secolo), Aemsterdam (XIV secolo) e, infine, Amsterdam (dal XV secolo in poi).Amsterdam si trova nella provincia dell' Olanda Settentrionale. Il fiume Amstel termina nel centro cittadino e si collega a un gran numero di canali che sfociano nel lago IJ, precedentemente una baia.


Amsterdam si trova a 2 metri sotto il livello del mare. Il terreno circostante è pianeggiante in quanto è formato da grandi polder, tratti di mare asciugati artificialmente, mentre a sud-ovest della capitale si estende l'Amsterdamse Bos, il parco cittadino. Amsterdam è collegata al Mare del Nord attraverso il lungo Canale del Mare del Nord.
Amsterdam è densamente popolata, come lo è la sua area metropolitana. Estesa su 219,4 km², il comune ha 4457 abitanti per km² e una densità di 2 275 case per km². I parchi e le riserve naturali rappresentano il 12% della superficie di Amsterdam.

Clima
Amsterdam ha un clima oceanico (nella classificazione dei climi di Köppen), fortemente influenzato dalla vicinanza al mare del Nord a ovest, con prevalenza di venti occidentali che soffiano sulla capitale olandese. Gli inverni e le estati generalmente sono considerati miti, anche se occasionalmente si registrano inverni particolarmente rigidi. Delle gelate si verificano soprattutto durante i periodi in cui sulla città spirano i venti provenienti da est o da nord-est del continente europeo.

Poiché Amsterdam è circondata su tre lati da grandi masse d'acqua, queste, oltre a creare un'isola di calore, mantengono anche di notte una temperatura relativamente mite, che raramente scende sotto i - 5 °C. Le estati sono piuttosto calde, ma raramente afose. La media giornaliera delle temperature massime nel mese di agosto è di 22,1 °C. In media le temperature superano i 30 °C soltanto 2,5 giorni all'anno. La temperatura minima raggiunta ad Amsterdam fu −24 °C, mentre quella più alta fu 36,8 °C. Mediamente la città ha 187 giorni di pioggia all'anno. La precipitazione media annua è 915 mm. Gran parte di queste precipitazioni cade sotto forma di pioggia o di brevi rovesci. Le giornate nuvolose e umide sono comuni durante i mesi più freddi, da ottobre a marzo.

Storia : Medioevo
Amsterdam nel 1574 
Amsterdam nacque nel XIII secolo da un villaggio di pescatori situato vicino ad una diga ("dam") sul fiume Amstel (da cui il nome originario "Amsteldam").
Gli abitanti iniziarono molto presto a dedicarsi al commercio, e nel XIV secolo il commercio con le città tedesche della Lega Anseatica divenne fiorente. Amsterdam ottenne ufficialmente il titolo di città nel 1300 o 1301 dal vescovo di Utrecht Guy van Henegouwen, ma già nel 1275 Amsterdam aveva ricevuto delle esenzioni da parte di uno dei Signori dell'Amstel.


Il XVI secolo: il dominio spagnolo
I Paesi Bassi furono uniti alla corona spagnola fino al XVI secolo, quando terminò la guerra d'indipendenza. Tra le conseguenze dell'indipendenza, venne introdotta nello Stato la libertà di religione. Amsterdam rimase una città cattolica, religione preponderante nella città ancora oggi. Numerose tuttavia furono le chiese convertite alla fede protestante.
Mentre le guerre di religione imperversavano per l'Europa, Amsterdam divenne un rifugio per molte genti perseguitate o timorose di persecuzioni per via della loro religione. Vi giunsero ebrei dalla Spagna e dal Portogallo, mercanti da Anversa in fuga dal saccheggio degli spagnoli e gli ugonotti dalla Francia.


XVII secolo: l'età d'oro di Amsterdam
Amsterdam nel 1652
Il XVII secolo fu l'età d'oro di Amsterdam. Le navi olandesi salpavano per il nord America, l'Indonesia, il Brasile e l'Africa, creando un impero coloniale. Rembrandt visse in questo secolo. La città si espanse attorno ai canali. Amsterdam divenne il porto più importante del mondo e un centro di finanza internazionale.


XVIII e XIX secolo: il declino della potenza coloniale
Il XVIII e il XIX secolo videro un declino nella prosperità di Amsterdam. Le guerre contro la Gran Bretagna e la Francia misero a dura prova la città e il commercio si spostò verso Londra.
Alla fine del XIX secolo, la rivoluzione Industriale raggiunse la città. Nuove rotte sull'acqua verso il mare e verso il fiume Reno fecero nascere nuove rotte commerciali con l'estero. Le condizioni di Amsterdam migliorarono di nuovo, ma la città non raggiunse più gli splendori del passato. In questi anni fu costruita la Stelling van Amsterdam, un anello di 42 forti e di terre che potevano essere alluvionate, messo a difesa della città.

Le due guerre mondiali
La prima guerra mondiale non portò distruzioni perché i Paesi Bassi rimasero neutrali. Il commercio e l'industria soffrirono comunque le conseguenze di un'Europa devastata.
Tra le due guerre gli Olandesi costruirono dei muri che separarono Zuiderzee dal Mare del Nord, creando il cosiddetto IJsselmeer (lago IJseel). Le distese d'acqua ad est di Amsterdam divennero così d'acqua dolce, non più salata, e poterono essere usate dagli abitanti.
Durante la seconda guerra mondiale le truppe tedesche occuparono la città a partire dal 15 maggio 1940 e deportarono quasi 100.000 ebrei, facendo quasi scomparire la loro comunità: Anna Frank era una di loro.

Prima della guerra, Amsterdam era il centro più importante per il commercio dei diamanti, e siccome la maggior parte era nelle mani di affaristi e gioiellieri ebrei, esso scomparve con loro. Oggi Amsterdam ha ancora un ruolo nel loro commercio, ma il suo posto di centro mondiale è stato preso dalla città di Anversa in Belgio.


La seconda metà del Novecento
Negli anni sessanta e settanta Amsterdam divenne di nuovo famosa, per ragioni diverse: la politica di tolleranza verso le droghe leggere rese la città una destinazione popolare per gli hippie. Diventarono frequenti le occupazioni di edifici vuoti e gli scontri con la polizia.
Gli anni ottanta iniziarono in modo convulso: nel 1980, mentre la Regina Beatrice veniva incoronata, una protesta si svolse fuori dalla chiesa. Il motto dei manifestanti era "Geen woning, geen kroning" ("niente casa, niente incoronazione"). Il sindaco e il consiglio comunale alla fine dovettero chiamare l'esercito per riprendere il controllo della situazione.

Durante gli anni seguenti crebbe grandemente il numero degli immigrati, soprattutto dal Suriname, dalla Turchia e dal Marocco.

Molte persone si trasferirono nelle città vicine,in quartieri come, precedentemente abitati da operai, divennero ambite mete per i nuovi yuppie abbienti e per gli studenti.
Negli stessi anni avvennero grandi cambiamenti amministrativi: la città fu divisa in distretti (oggi sette), con giurisdizione su molte delle responsabilità precedentemente assegnate al governo centrale. L'idea era quella di avvicinare l'amministrazione alla gente.


Negli anni novanta si registrò un boom economico. Il vecchio centro storico fu restaurato quasi interamente e furono completate molte infrastrutture. Nel 1995 il governo nazionale propose la creazione di una provincia cittadina, comprendente Amsterdam e le città vicine, proposta respinta con un referendum. Alcune parti della città acquisirono comunque una maggiore autonomia, mentre alcune città vicine furono inglobate ad Amsterdam, sia politicamente sia economicamente. Quindi si andò a costituire la cosiddetta Grande Amsterdam.

Amsterdam oggi
L'inizio del nuovo millennio ha portato problemi economici per la città. La disoccupazione è cresciuta. Il processo di integrazione degli immigranti, anche a seguito dell'omicidio del 2004 del regista Theo van Gogh, è ancora uno dei principali problemi della città.

Monumenti e luoghi d'interesse
La città di Amsterdam ha 4.630.000 turisti l'anno, il che la rende una delle capitali più visitate d'Europa. Le mete turistiche principali sono:                                                    
*Piazza Dam è la storica piazza costruita sulla prima diga dell'Amstel e centro per antonomasia della città, vi si affacciano notevoli monumenti:

Canali

Architetture religiose

Architetture militari

Architetture civili
La Casa delle Teste

Altro

Aree naturali
L'Amstelpark, un parco pubblico della periferia di Amsterdam, situato nel sobborgo di Buitenveldert (Amsterdam-Zuid) ed inaugurato nel 1972, con una media di circa 800.000 visitatori l'anno, è uno dei parchi più popolari della città.

Società: Evoluzione demografica
La città di Amsterdam ha 810.084 abitanti. Secondo l'ultimo censimento del 2012, il 49,5% della popolazione cittadina aveva origini olandesi, mentre il 50,5% era un immigrato recente o figlio di immigrati stranieri. Sempre in rapporto alla popolazione totale, oltre il 30% ha origini non-occidentali (principalmente marocchini), ma altre consistenti minoranze sono Indonesiani, per via di una colonia olandese stabilita nell'arcipelago, e cinesi, che hanno stabilito una piccola Chinatown.  Gli ebrei, un tempo più del 15% della popolazione, sono oggi poco più del 2%. Gli immigrati di origine europea o nordamericana sono il 15%, essi provengono specialmente da Portogallo, Italia e Grecia.
Nel 2007 venne rilevata la presenza di ben 171 nazionalità diverse nella città, rendendola uno dei luoghi più multiculturali d'Europa.


Qualità della vita
La prostituzione è legale nei Paesi Bassi : chi la esercita è considerato un libero professionista ed è tassato come qualsiasi altro imprenditore. La cannabis invece non è legale, bensì tollerata; ciò significa che la vendita di una quantità inferiore ai cinque grammi per cliente ed il possesso di quantità fino a trenta grammi non sono perseguite dalla legge.
Il comune di Amsterdam ha in corso un programma per rendere il quartiere a luci rosse più sicuro, basato sull'acquisto di locali ed altre proprietà destinate ad attività criminali per convertirli ad attività commerciali legali. Questo ha sensibilmente migliorato la percezione della sicurezza negli ultimi anni.
Come ogni grande città, Amsterdam attira borseggiatori ed altri ladruncoli. È opportuno prestare cautela sul treno che dalla città porta all'aeroporto di Schiphol, spesso carico di turisti stanchi e carichi di bagagli. Altri punti a rischio possono essere gli sportelli bancomat della zona attorno Piazza Dam.

Anche ad Amsterdam si possono incontrare per le strade senza tetto, anche se il fenomeno è più limitato di un tempo.
Una delle principali attività malavitose è il furto di biciclette, principale mezzo di trasporto degli olandesi, dato che, nella sola Amsterdam, se ne contano circa 500.000.


Cultura: Istruzione- Scuole
La capitale olandese è dotata di altri istituti di formazione superiore come le accademie d'arte Gerrit Rietveld Academie (un'accademia di arte moderna, prende il nome dall'architetto Gerrit Rietveld e gode una buona reputazione internazionale), Hogeschool van Amsterdam, e Amsterdamse Hogeschool voor de Kunsten.
Alcune delle scuole elementari di Amsterdam basano i loro programmi su particolari teorie pedagogiche, come quella di Maria Montessori. La più grande scuola superiore di Amsterdam che segue il metodo Montessori è il liceo Montessori di Amsterdam. Molte altre scuole si basano sulla religione, come le scuole cattoliche e protestanti, ma anche le scuole islamiche (aumentate numericamente a causa dell'immigrazione islamica). Delle scuole ebraiche si trovano nella periferia sud della città.
Amsterdam è nota per avere cinque scuole indipendenti di grammatica: il Vossius Gymnasium, il Barlaeus Gymnasium, il St. Ignatius Gymnasium, il Het 4e Gymnasium e il Cygnus Gymnasium, dove vengono insegnati il latino e il greco antico. Anche se fino a poco tempo fa si credeva che queste scuole fossero anacronistiche ed elitarie, i Gymnasia hanno recentemente vissuto una rinascita. La maggior parte delle scuole secondarie di Amsterdam offre diversi percorsi di formazione. La città ha anche vari college specializzati in vari ambiti (che spaziano dall'arte all'economia), i quali sono frequentabili anche dagli studenti provenienti dall'estero.

Università
In Amsterdam hanno sede due università: l'Università di Amsterdam (Universiteit van Amsterdam o UvA), e la VU University Amsterdam (Vrije Universiteit o VU, nota in precedenza come Libera Università Protestante).
Ricerca
L'Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amsterdam è una delle istituzioni di ricerca e documentazione della storia sociale più grandi del mondo, specialmente per quanto concerne la storia del movimento operaio.


Il Nemo, disegnato da Renzo Piano, è il più grande centro scientifico dei Paesi Bassi.

Musei
Amsterdam è conosciuta anche per essere uno dei principali centri museali d'Europa.
Il Rijksmuseum Amsterdam (museo statale di Amsterdam), spesso chiamato semplicemente Rijksmuseum, è il museo che possiede la più grande collezione di opere d'arte del periodo d'oro dell' arte fiamminga (1584-1702) e una considerevole collezione di arte asiatica.
Il Van Gogh Museum possiede la più grande collezione di opere del pittore olandese Vincent van Gogh, mentre lo Stedelijk Museum è un museo di arte moderna e contemporanea internazionale.


Ad Amsterdam si trovano inoltre il Museo Storico Cittadino, il Museo Ebraico, il Museo Nautico, il Museo Antropologico e Tropicale, il Museo della Resistenza, l'Allard Pierson Museum, un museo archeologico dedicato a diverse civiltà antiche.
Tra le case-museo, si citano la Rembrandthuis, il Museo Van Loon, la casa museo della potente famiglia di commercianti dei Van Loon, e il Museo Willet-Holthuysen , che offre uno spaccato di vita in una casa signorile della capitale olandese tra il Settecento e l'Ottocento.
Tra i musei particolari, ad Amsterdam si trovano la sede olandese del Museo delle cere di Madame Tussauds, il Museo della canapa, della marijuana e dell'hashish, il Museo della Bibbia e il Museo delle borse Hendrikye, dedicato alla storia della borsa per signora nella cultura occidentale.


Cinema
Tra i tanti film ambientati ad Amsterdam, Il diario di Anna Frank, del 1959 vincitore di tre premi Oscar , Ocean's Twelve del 2004, dove la banda progetta di rubare il più vecchio certificato di riserva del mondo, emesso dalla Compagnia olandese delle Indie orientali nel 1602 e conservato ad Amsterdam, e Colpa delle stelle del 2014 dove due ragazzi affetti da cancro trascorrono una ultima vacanza nella città.


Arte
Amsterdam è il centro culturale dei Paesi Bassi, con grande attività nelle arti, nella danza, nella musica e nel teatro.

La Concertgebouw, sala da concerto famosa nel mondo, è sede della Royal Concertgebouw Orchestra. Il Het Muziektheater è un nuovo teatro lirico del 1986, sito in un edificio chiamato Stopera insieme al municipio di fronte all'Amstel. È sede della De Nederlandse Opera e della compagnia nazionale di danza. Muziekgebouw aan 't IJ e Bimhuis sono delle sale da concerto famosi.
Un altro teatro rinomato è il Carré, anch'esso sull'Amstel. Numerose nel centro cittadino sono anche le gallerie d'arte private.
Tra le altre istituzioni si annoverano il Conservatorio Sweelinck, il Theatre Group Amsterdam ed il National Dance Theatre.

Cucina
La cucina tradizionale è basata su un piatto unico di proporzioni abbondanti, in genere composto da carne, verdure e patate. Un cibo tradizionalmente olandese è l'aringa cruda, che ad Amsterdam viene servita con cipolle tritate.

Il passato coloniale dei Paesi Bassi ha influito sul gusto degli abitanti di Amsterdam: in particolare sono molto apprezzati i piatti di carne del Suriname e il rijsttafel (riso bianco con contorni di verdure e di carne) dell' Indonesia.

Ad Amsterdam si possono trovare le tradizioni culinarie di tutto il mondo. Tra la stazione centrale e Nieuwmarkt si trova la Zeedijk , una via con una piccola Chinatown, che è ricca di ristoranti della più svariata provenienza, indonesiana e cinese in particolare, ma sono presenti anche quelli portoghesi e messicani. I kebab turchi e gli shoarma arabi sono ovunque, come anche i ristoranti che cucinano pietanze nel wok sul momento, servite nei tradizionali contenitori di carta con bacchette per consumare il pasto in strada.
Nei dintorni di Leidsplein sono presenti, inoltre, parecchi ristoranti italiani, argentini e greci. Negozi che vendono enormi panini ed ogni sorta di dolciumi sono sparsi per tutto il centro.

da aprile a novembre ogni mese ci sono diverse manifestazioni:

Aprile : festival della cannabis;

  • Koningsdag: il giorno del Re, festeggiato il 27 aprile di ogni anno. Le vie si animavano in una festa ed ospitano il vrijmarkt, il mercatino libero in cui ognuno vende le proprie vecchie cose.

Maggio

  • Giorno della Memoria e Giorno della Liberazione: nel Giorno della Memoria per i Caduti della Seconda Guerra Mondiale (4 maggio) viene tenuta una cerimonia commemorativa in Piazza Dam, mentre nel Giorno della Liberazione (5 maggio) si svolgono concerti e manifestazioni gratuite di artisti di varie nazionalità.

Giugno

  • The Amsterdam Roots Festival: festival di musica internazionale tenuto l'ultima settimana del mese;
  • Holland Festival: un festival internazionale di teatro, musica, danza, opera, multimedia, cinema e arti visive che si svolge annualmente.

Luglio

Agosto

  • Amsterdam Pride: tenuto ogni anno nel mese di agosto, cioè la settimana del gay pride.
  • Hartjesdag: tenuto il terzo fine settimana di agosto.
  • Uitmarkt: è un'anticipazione del programma musicale e culturale della città, durante la quale si svolgono molti spettacoli gratuiti e musica dal vivo.
  • Sail Amsterdam: mostra quinquennale di velieri e barche.

Ottobre

  • Festa della Birra Bock: tenuta nel palazzo dell'ex borsa di Amsterdam.
  • Amsterdam Dance Event: una conferenza internazionale sulla musica elettronica e dance.

Novembre

  • Festival Shadow of Documentary Film
  • International Documentary Film Festival Amsterdam (IDFA): il più grande festival di documentari al mondo;
  • Museumnacht: nella Notte dei Musei i musei rimangono aperti fino alle due di notte. Per l'occasione ogni museo presenta un evento speciale, concerti di musica classica, performance e proiezioni multimediali. Questo evento si svolge il primo sabato del mese di novembre.
  • Cannabis Cup: concorso in cui si premiano le migliori varietà al mondo di derivati della cannabis, tenuto nella terza settimana di novembre.

Vita notturna
Amsterdam ha un'intensa vita notturna, con numerose feste private che si aggiungono ai club ed ai locali pubblici. Secondo alcuni, compete con Rotterdam per il titolo di "città più hip", cioè alla moda, ma ha comunque un suo fascino unico.

Ci sono anche dei Canal Bus chiamati Pizza Cruise e Jazz Cruise a pagamento che effettuano giri lungo l'Amstel.

Industria
La Heineken , il terzo produttore di birra del mondo, al cui gruppo appartengono più di 130 stabilimenti in più di 65 paesi in cui lavorano oltre 57.000 persone che producono circa 165 milioni di ettolitri, divisi in 170 marchi di birre, fu fondata nel 1863 quando Gerard Adriaan Heineken acquisì una piccola birreria ad Amsterdam. La sede principale si trova ancora ad Amsterdam.


Dal 2014 la sede legale della Fiat Chrysler Automobiles, azienda italo - statunitense di diritto olandese, e settimo gruppo automobilistico mondiale proprietario dei marchi i marchi FIAT, Alfa Romeo, Maserati, Lancia, Fiat Professional , Abarth , Jeep , Chrysler , Dodge , Ram Trucks , Mopar , SRT e Ferrari , si trova ad Amsterdam.


Storia degli slogan di Amsterdam
L'amministrazione comunale nel 2004, per promuovere l'immagine di Amsterdam nel mondo, ha scelto uno slogan per la città, "I AMsterdam" ("Io sono Amsterdam"), che ha sostituito il precedente slogan "Amsterdam heeft het" ("Amsterdam ce l'ha").


Infrastrutture e trasporti - Mobilità urbana
Amsterdam possiede diversi sistemi di trasporto pubblico cittadini, gestiti dalla Gemeentelijk Vervoer Bedrijf (GVB):

  • tre linee di metropolitana, parzialmente in superficie, senza passaggi a livello;
  • una linea di metropolitana leggera (sneltram) per la vicina città di Amstelveen, parzialmente sul sedime della metropolitana e parzialmente su un tracciato autonomo, ma con alcuni passaggi a livello;
  • 16 linee di tram, parzialmente su corsie preferenziali o riservate;
  • molte linee di autobus, urbani e regionali, parzialmente su corsie preferenziali o riservate;
  • diverse linee di traghetti attraverso l'IJ, uno di essi opera 24 ore al giorno ed è gratuito per pedoni e biciclette;
  • linee di vaporetto fanno servizio passeggeri lungo i canali cittadini.

Biciclette e tram ad Amsterdam
Il trasporto ferroviario è gestito dalle NS (Nederlandse Spoorwegen). Nella città di Amsterdam ci sono 10 stazioni ferroviarie con collegamenti ferroviari nazionali ed internazionali, tra cui un servizio di navetta verso l' aeroporto internazionale di Schiphol. Negli orari notturni ci sono treni a cadenza oraria per l'aeroporto, per Leida, per l'Aia, per Delft, per Rotterdam e per Utrecht.
Oltre al trasporto pubblico, ad Amsterdam è estremamente diffuso l'uso della bicicletta. L'uso dell'auto nel centro cittadino non è ovunque vietato, ma presenta i consueti svantaggi del traffico e della difficoltà di trovare parcheggio.
Una nuova linea di metropolitana orientata da nord a sud è in via di realizzazione.


Strade
Molte strade sono corredate di piste ciclabili e rastrelliere per posteggiare la bicicletta sono distribuite ovunque in città.
Benché non più comunemente usati come in passato, anche i canali che attraversano il centro cittadino rappresentano un'importante via di trasporto. Grazie a questi Amsterdam si è guadagnata l'appellativo di "Venezia del nord". Esistono diversi barconi chiamati "canal bus" che effettuano tour nei luoghi più importanti di Amsterdam situati sui canali.


Aeroporti
L'aeroporto di Amsterdam-Schiphol, è il principale aeroporto dei Paesi Bassi e si trova a sud di Amsterdam, nel comune di Haarlemmermeer. Schiphol è uno dei più importanti aeroporti europei sia per il traffico passeggeri che quello cargo.


Amministrazione
La città si trova nella Randstad Holland ed è amministrata non solo dal sindaco e dal consiglio comunale centrale (Centraal [Stads]Bestuur) ma è anche divisa in sette distretti cittadini/circoscrizioni chiamati stadsdeel , che hanno i loro propri consigli (Stadsdeelraad). Tutte le decisioni locali sono prese da questi consigli circoscrizionali e solo le più importanti decisioni infrastrutturali sono delegate all'amministrazione principale.


Oltre lo stadsdeel centrale della città, chiamato Centrum, la municipalità comprende le seguenti circoscrizioni: Noord, West, Nieuw-West, Zuid, Oost e Zuidoost . Il distretto Zuidoost comprende il quartiere conosciuto come Bijlmer (vedi anche disastro di Bijlmer). Amsterdam Noord è separata dal resto della città dalla via d'acqua, il Canale del Mare del Nord. Inoltre esiste un altro stadsdeel, Westpoort, che anche se ufficialmente è uno stadsdeel, nessuno lo considera come tale poiché è pressoché disabitato.

marken

Marken (popolazione: 1.846 nel 2004) è una penisola del Markermeer situata nella municipalità di Waterland, nei Paesi Bassi. Anticamente era un'isola, ma il prosciugamento dei polder circostanti ha cambiato la morfologia del territorio.
Si tratta di un luogo molto caratteristico, perché è un antico villaggio di pescatori conservato perfettamente.

Il villaggio di Marken fu separato dalla terraferma in seguito a un'ondata di tempeste nel XIII secolo. Seguirono secoli di isolamento, durante i quali la popolazione locale visse di pesca. Oggi il turismo è la fonte principale delle entrate. 

Attrazioni principali di Marken 

Le case tipiche e i costumi tradizionali rievocano il passato. In passato l'isola era spesso allagata. Per questa ragione le case venivano costruite su palafitte e collinette. La diga, costruita nel 1957, ha collegato nuovamente l'isola alla terraferma. 

Marken (Olanda), è un villaggio dove il tempo si è fermato.
Marken una volta era un’isola di pescatori molto poveri, che fino al secondo dopoguerra mangiavano soltanto pesce e patate. Più volte funestata da tempeste, inondazioni e altre catastrofi, con la trasformazione negli anni ’50 dello Zuiderzee in un lago artificiale Marken è stata collegata alla terraferma con una striscia di terra, ed ha finalmente goduto di una certa tranquillità e del benessere economico, diventando una località turistica tra le più frequentate dell’Olanda.

Quando un villaggio si trasforma in un grazioso museo all’aperto, il rischio è che venga preso d’assalto dai turisti e perda ogni traccia d’autenticità, trasformandosi in un parco giochi dalla bellezza artificiale. Fortunatamente, nella piccola Marken, le cose sono andate diversamente: qui, in questa cittadella olandese di appena 500 abitanti, situata nella provincia del Noord-Holland dei Paesi Bassi , l’attaccamento alle tradizioni passate è una questione seria, che ha a che fare con il cuore delle persone e non solo con l’industria turistica.

Merito della posizione isolata, protetta al di là della Baia di Gouwzee, e del divieto di circolazione alle auto. E pensare che fino al 1957 Marken era ancor più staccata dal resto del mondo, poiché costituiva una vera e propria isola dello Zuiderzee, finché una strada sopraelevata non la collegò alla terraferma. Il semplice gesto di percorrere questo ponte, come una passerella verso un luogo speciale, conferisce a Marken un fascino tutto suo, confermato dalla bellezza del suo centro storico.

La zona più caratteristica del borgo è certamente la Kerkbuurt, dove le case, sempre a rischio di essere inghiottite dalle inondazioni, se ne stanno impettite in cima alle palafitte, con le loro finestre bordate di bianco. Accanto ad esse si riconoscono i vecchi affumicatoi per il pesce - in particolare per le anguille, che sono ancora una specialità culinaria - trasformati di recente nelle sale del Marker Museum, dedicato alla storia dell’isola. Il museo, aperto dal lunedì al sabato e anche la domenica nella stagione estiva, ospita tra l’altro una fedele ricostruzione della casa di un pescatore, con gli oggetti quotidiani e da lavoro.

Da vedere, infine, la Kerk (chiesa) in Buurterstraat, particolarmente cara ai marinai e piena di modelli di navi, per chiedere a Dio di vegliare sui viaggi in mare. Come fa il faro situato al margine orientale di Marken, raggiungibile in auto oppure con una bella camminata di un paio di chilometri. Le possibilità per passeggiare, ma anche per pedalare, sono innumerevoli: una fra tante è la via ciclabile che costeggia la diga, lunga 8 km e ideale per far vagare lo sguardo tra le onde.

Se non si vuole raggiungere Marken in bici da qualche paese vicino, si può contare sugli efficienti mezzi pubblici del Noord Holland: l’autobus n.111, ad esempio, collega il borgo ad Amsterdam in appena mezz’ora passando da Monnickendam, e ci sono due corse ogni ora. Un’alternativa interessante è rappresentata dal traghetto Noordwest Rederij, che varie volte al giorno unisce Marken a Monnickendam in 45 minuti nei mesi di luglio e agosto. Funzione invece da marzo a settembre il battello Marken Express, che ogni trenta minuti salpa da Volendam e arriva a Marken sempre in 45 minuti.

Una volta a destinazione verrete accolti dal consueto clima mite olandese, con temperature gradevoli in ogni periodo dell’anno ma piogge frequenti, spesso sotto forma di temporali improvvisi. Il cielo muta facilmente in questa zona, e anche quando non ci sono nuvole all’orizzonte è consigliabile avere con sé un ombrello. Ad ogni modo le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, non scendono al di sotto di 1°C, e in luglio e agosto vanno da una minima di 15°C a una massima di 25°C.

volendam

Volendam (22.000 ab ca.) è un villaggio e porto peschereccio della costa sud-orientale dell' Olanda Settentrionale (Paesi Bassi), situato nella regione del Waterland ed affacciato sul Gouwzee, parte del Markermeer, vale a dire il tratto meridionale dello IJsselmeer (ex-Zuiderzee, Mare del Sud). Dal punto di vista amministrativo, si tratta di una frazione del comune di Edam-Volendam (fino al 1974 chiamato solamente Edam).
È una delle località più visitate dei Paesi Bassi.


Geografia fisica
Volendam si trova tra Edam e Monnickendam (rispettivamente a sud/sud-est della prima e a nord/nord-est della seconda) a circa 20 km a nord/nord - est di Amsterdam.


Storia : origini del nome.
Il villaggio deve il proprio nome dalla diga (in olandese: dam) che nel 1357 separò il Per-Ye dal mare. La prima parte del toponimo è forse da ricondurre al termine in dialetto Zaans vold, riconducibile a sua volta al verbo vollen "riempire", e da cui si sono ricostruite le ipotetiche forme originarie vollen(de)dam o voldendam.


Dalla fondazione al XIX secolo
La storia di Volendam iniziò con la costruzione, nel 1357, di una diga che collegava Edam con il Purmermeer, lungo la quale furono costruite alcune case.
Per i cinque secoli successivi, Volendam rimase tuttavia poco più che un isolato villaggio di pescatori.


Fine XIX-Inizi XX secolo: Volendam e gli artisti
Tra il 1874 e il 1914, Volendam divenne una meta prediletta dai pittori.
Tale moda si sviluppò in particolare grazie ai racconti del pittore francese Henry Havard , che sostò nel villaggio nel 1883 durante un viaggio in barca sullo Zuiderzee. In seguito, fecero sosta a Volendam pittori quali Paul Signac e tanti altri; principale luogo di soggiorno di questi artisti era l' Hotel Spaander, al nr. 15 della zona del porto.
Fu proprio grazie all'avvento degli artisti che Volendam conobbe una nuova nomea, iniziando a svilupparsi come meta turistica.


La tragedia della notte di Capodanno del 2001
Nella notte tra il 31 dicembre 2000 e il 1º gennaio 2001, il villaggio di Volendam fu sconvolta da una terribile tragedia: la morte di 14 persone (soprattutto giovani) e il grave ferimento di altre 180 nell' incendio che distrusse il Café 't Hemeltje, il più grande locale cittadino, durante i festeggiamenti per l'arrivo del nuovo anno. L'incendio si sarebbe sprigionato dalle decorazioni natalizie.

Simboli
Nello stemma di Volendam è raffigurato un puledro e un pesce.
Tale raffigurazione si rifà ad una leggenda che racconta che una notte uscì dalle acque un cavallo con un pesce ancora vivo in bocca, che poi lo stesso cavallo lanciò ad alcune contadine impegnate a lavorare il fieno. Tra queste, vi era anche Lysje, che continuò a sognare il cavallo anche nei giorni successivi: qualche giorno dopo, il cavallo tornò portando a Lysje ancora del pesce, prima di scomparire insieme a lei tra le acque.


Monumenti e luoghi d'interesse
La via principale della zona del porto si caratterizza per i numerosi edifici con facciate e frontoni in legno.
Dietro alla via principale della zona del porto si trova l'area chiamata Doolhof (letteralmente: "labirinto"), caratterizzata da stretti canali e stradine dietro le chiuse.


Architetture religiose
Stolphoeverkerk
La Stolphoeverkerk è una delle quattro chiese di Volendam: fondata nel 1658, è la più antica chiesa del villaggio.
Chiesa di San Vincenzo
La seconda chiesa più antica di Volendam è la Chiesa di San Vincenzo (Sint-Vincentiuskerk), fondata nel 1860.


Società: Lingue e dialetti
Il dialetto di Volendam
A Volendam si parla un dialetto particolare che si inserisce nel gruppo dei cosiddetti "dialetti del Waterland".


Religione
La popolazione di Volendam è prevalentemente cattolica.


Tradizioni e folclore
Il costume tradizionale di Volendam.
Durante i giorni festivi, gli abitanti di Volendam indossano il loro costume tradizionale.
Il costume tradizionale degli uomini è costituito da maglione in jersey e pantaloni a sbuffo, quello delle donne da cuffietta in pizzo e vestito a fiori con grembiule a righe e collana di corallo.

pavia

Pavia è un comune italiano di 72 580 abitanti, capoluogo dell' omonima provincia in Lombardia.
Posta sul fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di questo nel Po ed a 38 km a sud di Milano, affonda le sue origini all'epoca delle tribù preromane, dalle quali fu fondata. Successivamente divenne città romana con il nome di Ticinum.


Generalità
Fu capitale del regno longobardo. Dal Medioevo Pavia è sede di una delle più antiche università italiane. La città era fortificata fino al 1872, quando i bastioni sono stati trasformati in viali e giardini pubblici; gran parte delle mura, però, sopravvisse fino al 1901, quando fu abbattuta per costruire i viali di circonvallazione.


Le origini antiche e un passato di grande importanza hanno lasciato a Pavia un patrimonio artistico notevole. Tra le attrazioni turistiche principali ci sono: il Museo situato nel Castello Visconteo, San Pietro in Ciel d'Oro, la Pinacoteca Malaspina, il Duomo, Santa Maria del Carmine, San Michele Maggiore, San Teodoro ed il famoso Ponte Coperto sul Ticino, oltre che il Palazzo Bottigella. Va inoltre segnalato, per l'architettura e per gli affreschi, il palazzo, iniziato nel 1564, che ospita l'Almo Collegio Borromeo, poco distante dal Lungoticino Sforza.

A pochi chilometri dalla città è situata la Certosa di Pavia.

La Certosa di Pavia è un complesso monumentale storico che comprende un monastero e un santuario. Si trova nel comune omonimo di Certosa di Pavia, località distante circa otto chilometri a nord del capoluogo di provincia.


Edificato alla fine del XIV secolo per volere di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, in adempimento al voto della consorte Caterina dell'8 gennaio 1390, e completato entro la fine del 1400 in circa 50 anni, assomma in sé diversi stili, dal tardo-gotico italiano al rinascimentale, e vanta apporti architetturali e artistici di diversi maestri del tempo.


Originariamente affidato alla comunità certosina, poi quella cistercense e, per un breve periodo, anche quella benedettina, dopo l'unificazione del Regno d'Italia la Certosa fu dichiarata nel 1866 monumento nazionale e acquisita tra le proprietà del demanio dello Stato italiano, così come tutti i beni artistici ed ecclesiastici in essa contenuti; dal 1968 ospita una piccola comunità monastica cistercense.

Storia
La costruzione della Certosa di Pavia fu iniziata da Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, che il 27 agosto 1396 poneva la prima pietra della Certosa. Dopo l'investitura a Duca, pagata diecimila fiorini all'imperatore Venceslao nel 1395, e l'impulso dato nel 1385 alla costruzione del Duomo di Milano, anche la costruzione di questo monumento per cui il Visconti avrebbe speso somme ingentissime, rappresentava uno strumento di autorità e prestigio con cui gareggiava con le altre corti italiane del tempo. In esso avrebbe dovuto essere collocata anche la tomba monumentale del Duca, per la quale lasciò precise disposizioni testamentarie solo in parte adempiute quasi un secolo dopo la sua morte.

In origine la posizione del monastero coincideva con il margine nord del Parco Visconteo del Castello di Pavia, di cui oggi resta solo una traccia nel Parco della Vernavola, a nord di Pavia, che non è più collegato al castello e alla Certosa. È possibile osservare la rappresentazione di questo parco sul bassorilievo "Consacrazione della Certosa" posto nel portale d'ingresso della chiesa della Certosa dove si vedono i confini delimitati dalle mura, i boschi, i corsi d'acqua e gli edifici (tra i quali sono riconoscibili i castelli di Mirabello e di Pavia).


La posizione era strategica: a metà strada tra Milano, capitale del ducato, e Pavia, la seconda città per importanza, dove il duca era cresciuto e dove aveva sede la corte, nel castello visconteo. Il luogo scelto per la fondazione era un bosco all'estremo nord dell'antico parco visconteo, un'area recintata che aveva una estensione di circa 22 km², che collegava il Castello Visconteo di Pavia alla zona adibita alla caccia riservata ai signori della Lombardia.

La chiesa, destinata a divenire mausoleo dinastico dei Duchi di Milano, era stata progettata con dimensioni superiori a quelle che erano state sinora realizzate, con una struttura a tre navate, che non era mai stata utilizzata dall'Ordine Certosino e fu edificata per ultima. La navata fu progettata in stile gotico, e la sua costruzione fu completata nel 1465.

Tuttavia, l'influenza del primo Rinascimento era divenuta importante in Italia e il resto della chiesa, con le sue gallerie ad archi e i pinnacoli (inclusa la piccola cupola), e i chiostri furono riprogettati da Guiniforte Solari, che guidò i lavori tra il 1462 e il 1481, con dettagli in terracotta. In seguito, Giovanni Antonio Amadeo li continuò tra il 1481 e il 1499.


Il 1º marzo 1474, un imponente corteo di oltre quattromila persone, fra cui religiosi, ambasciatori, nobil, e popolani, partendo dal castello di Pavia accompagnò le ceneri del fondatore Gian Galeazzo attraversando tutto il parco ducale fino alla Certosa, solenni funerali immortalati nei bassorilievi del portale della chiesa. Il 3 maggio 1497 la Chiesa venne ufficialmente consacrata dal nunzio pontificio, ma la parte inferiore della facciata fu completata solo nel 1507.

Il Monastero certosino maschile (1396 - 1782)

I monaci certosini che vi abitarono furono inizialmente dodici, in totale vita di clausura, e legati da un contratto che prevedeva l'uso di parte dei loro proventi (campi, terreni, rendite ecc.) per la costruzione del monastero stesso. Nel XVIII secolo il monastero diventò proprietario dei latifondi dei paesi vicini.
Nel 1560, il Priore Generale dei certosini autorizzò l'installazione delle attrezzature idonee per la stampa di messali e di corali, ed in data 28 agosto invitò tutte le certose d'Italia a rifornirsi esclusivamente dei prodotti della nuova stamperia (il primo libro "Breviarium Carthusiensis" fu stampato nel 1561).


Nel 1565, con i vari ampliamenti architettonici quali la costruzione del chiostro grande, i certosini che vi abitarono passarono almeno al doppio di numero (24), da cui le 24 celle di preghiera grandi a due piani e provviste anche di piccolo giardino interno.

Soppressione e istituzione del monastero cistercense maschile (1782 - 1798

Il monastero di Santa Maria delle Grazie fu soppresso il giorno 16 dicembre 1782. I monaci certosini furono espulsi nel 1782 dall'imperatore Giuseppe II, che incamerò i beni di tutti gli ordini contemplativi dei suoi possedimenti. Fra i motivi addotti per la sua soppressione, vi fu la mancata devoluzione, da parte dei monaci, delle ingenti rendite devolute al monastero dal duca Gian Galeazzo, a favore dei poveri e dei luoghi sacri, una volta terminata la costruzione del monastero.


Il monastero cistercense di Santa Maria delle Grazie fu istituito nel 1784, due anni dopo la soppressione del monastero certosino. Il monastero fu definitivamente soppresso nel 1798, quando il direttorio esecutivo della repubblica cisalpina, autorizzato dalla legge 19 fiorile anno VI, richiamò alla nazione i beni e gli effetti appartenenti ai cistercensi della Certosa di Pavia.
Carmelitani, certosini e di nuovo cistercensi (dal 1798 fino a oggi).

Il monastero passò quindi nel 1798 ai carmelitani, subendo la violenta devastazione operata dalle truppe napoleoniche, che razziarono e distrussero alcune ricchezze artistiche. Nel 1810 venne infine chiuso, fino al 1843 quando i certosini rientrarono nel monastero.
Con la legge 3036 del 7 luglio 1866, il monastero fu dichiarato monumento nazionale italiano ed i beni ecclesiastici diventarono proprietà del Regno d'Italia, ma fino al 1879 alcuni certosini continuarono ad abitare il monastero.


Prima della prima guerra mondiale iniziarono dei lavori di ristrutturazione. I'11 ottobre 1930 papa Pio XI decise di riaffidare il luogo ai certosini.
Durante il fascismo, il monastero fu visitato una sola volta da Benito Mussolini, il 31 ottobre 1932. Le cronache inoltre riportarono anche l'avvenimento del ritrovamento dei resti del cadavere dello stesso duce, avvolti in dei sacchi di tela, circa un anno dopo la sua fucilazione, il 12 agosto 1946, proprio dentro la Certosa.

L'anno successivo i certosini abbandonarono quindi la struttura, sia per mancanza di vocazioni sia per lo scandalo del ritrovamento del cadavere del duce. Il monastero rimase chiuso fino al 1949, quando vi si insediarono nuovamente i carmelitani fino al 1961. Dopo il Concilio Vaticano II, il Vaticano decise di riaffidare il monastero nuovamente ai cistercensi della congregazione Casamariensis (provenienti dall'Abbazia di Casamari), che vi si insediò il 10 ottobre 1968.


Oggi, la gestione è dei monaci cistercensi del Priorato della Beata Maria Vergine della Certosa Ticinese, sotto la guida del Priore Celestino Parente. Qui svolgono vita monastica, occupandosi anche delle visite guidate ed alla vendita di articoli sacri e prodotti tipici.
Nei locali adiacenti il monastero si trova invece il Museo della Certosa di Pavia che, da maggio 2008 è invece gestito direttamente dalla Sovrintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano.

Descrizione delle volte e della cupola
L'accesso al complesso monastico avviene attraverso un vestibolo di epoca rinascimentale, affrescato sia interiormente che esteriormente. Nella lunetta d'ingresso, sbiadita, due angeli reggono lo stemma del committente Gian Galeazzo, con il biscione visconteo e l'aquila imperiale. Meglio conservata la decorazione superiore, eseguita da Bernardino de' Rossi nel 1508. All'interno, un arcone marmoreo a motivi vegetali reca tondi con le effigi di Gian Galeazzo e Filippo Maria Visconti. Ai lati, i santi Cristoforo e Sebastiano di Bernardino Luini, seguace di Leonardo. Tutto l'interno è coperto da motivi rinascimentali a vivaci colori.

La chiesa

La chiesa ha pianta a croce latina divisa in tre navate con abside e transetto, coperta da volte a crociera su archi a sesto acuto, ispirata, seppure in scala ridotta, alle proporzioni del Duomo di Milano.
Singolari sono le terminazioni dei transetti e della cappella maggiore, costituiti da cappelle a pianta quadrata chiuse su tre lati da absidi semicircolari, secondo una soluzione trilobata di probabile ispirazione classica.


La pianta della Certosa ha lo stesso impianto della Chiesa di Santa Maria del Carmine (Pavia), ma la supera in dimensioni in quanto dotata di una campata in più in corrispondenza del presbiterio e di ciascun braccio del transetto. Elemento originale del tracciato della navata è costituito da un terzo quadrato "diagonale" che si aggiunge al doppio quadrato di base della pianta. Con questo disegno sovrapposto, si ottiene il tracciato della stella a otto punte che si ritrova effigiato dappertutto, come simbolo della Madonna delle Grazie e della Certosa, con la sigla Gra-Car, persino nelle piastrelle dei pavimenti.


I materiali utilizzati per la costruzione sono misti: i pilastri e le parti basse dei muri sono in pietra da taglio, cui si sovrappongono le parti alte e le volte in laterizio. La tecnica di costruzione delle volte è a crociera gotica. Le volte delle navate laterali risultano dalla combinazione di cinque spicchi di crociera e si aprono come "cuffie" verso lo spazio centrale. Le volte esapartite sono dipinte alternativamente con motivi geometrici e con un cielo stellato, su disegno del Bergognone, ideatore di tutte le decorazioni pittoriche di epoca rinascimentale. Le volte sono sostenute da pilastri a fascio, di chiara ispirazione gotica, mentre gli arconi di accesso alle cappelle laterali delle navate presentano già un disegno classico con capitelli corinzi, testimoniando la transizione dal gotico al rinascimento.

Di tutta l'architettura interna è considerato autore Giovanni Solari, che sovrintese alla fabbrica dal 1428 al 1462, quando gli successe il figlio Guiniforte. ingegneri ducali autori dei maggiori progetti di committenza sforzesca di quegli anni quali il duomo, l'ospedale maggiore e la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano.

Facciata

La prima soluzione della facciata, più sobria e di forme genuinamente gotiche, dovuta ai Solari, può essere vista rappresentata nell'affresco di Bergognone con Gian Galeazzo che dona la Certosa alla Vergine. Tuttavia, quando di tale progetto non era stato realizzato che lo zoccolo, fu affidato nel 1491 a Giovanni Antonio Amadeo , che vi lavorò fino al 1499. Proseguì quindi nei primi anni del Cinquecento il Briosco, realizzando il fastoso portale, e nella seconda metà del secolo Cristoforo Lombardo, che eseguì la parte superiore della facciata, caratterizzata da un'ornamentazione meno ridondante, utilizzando anche materiali già lavorati in precedenza. Anche la sua attività tuttavia si interruppe per non essere mai più ripresa, cosicché non fu mai realizzato il fastigio di coronamento centrale.


La facciata, realizzata sovrapponendo semplici rettangoli, è carica di decorazioni, tipico procedimento dell'architettura rinascimentale lombarda.
Nel basamento, che nelle intenzioni dei progettisti vuole rappresentare l'età classica, sono inseriti medaglioni che rappresentano personaggi celebri dell'antichità, e raffigurazioni mitologiche. Nella loro realizzazione è evidente l'ispirazione alle medaglie di epoca romana, con la rappresentazione di profilo di imperatori e raffigurazioni allegoriche.

Il riferimento a motivi dell'arte antica continua nelle lesene istoriate che, al di sopra del basamento, incorniciano bassorilievi con episodi evangelici e biblici, e nicchie con statue di profeti. A questo livello l'esuberante decorazione ricopre interamente la superficie senza lasciare spazi liberi. I motivi floreali ed antichi, quali le figure di nudo o le fatiche di Ercole, si fondono con i bassorilievi e le statue dovute ai diversi maestri coinvolti nell'opera.

In assenza di una documentazione storica precisa, le attribuzioni delle singole parti viene fatta dai critici in base ai dettagli stilistici. Sono così attribuite ai fratelli Mantegazza, le rappresentazioni più aspre e spigolose, che rimandano all'espressionismo ferrarese di metà Quattrocento.
Il livello superiore presenta contrafforti aggettanti con statue di apostoli, angeli e santi, alternati alle quattro grandi bifore, due delle quali cieche. I due livelli sono separati da un cornicione in pietra scura, che ha al centro inserito un motivo decorativo chiaro a girali vegetali, figure di fauni e medaglie antiche, caratteristico dell'edilizia profana pavese del tempo., quali Palazzo Carminali Bottigella. Questi vistosi elementi che suddividono la facciata in fasce orizzontali, contribuiscono a conferirle il caratteristico andamento piano opposto alla verticalità delle architetture gotiche del periodo precedente. Nelle grandi bifore dalla fittissima, vivace e stravagante decorazione, si sprigiona la fantasia dell'Amadeo cui sono attribuiti sia il disegno che parte della realizzazione. In essa sono accostati putti festanti con ghirlande, figure femminili con cornucopie, Angeli che intonano inni e figure mitrate che si sporgono dagli sguinci delle finestre.

Dal livello superiore l'ornamentazione si fa decisamente più sobria, messa in opera nei decenni successivi dopo l'abbandono del cantiere da parte dell'Amadeo. Al di sopra della galleria di archetti, con statue dovute agli allievi dell'Amadeo, vi è al centro un grande oculo sormontato da un timpano, e ai lati bifore coronate da lunette. Qui l'ornamentazione plastica lascia spazio a lastre levigate con semplici motivi geometrici. La minuta decorazione scultorea prosegue nei pinnacoli, dei quali furono realizzati solo quelli laterali, lasciando la parte centrale incompiuta dopo l'ultimo intervento di Cristoforo Lombardo nella seconda metà del Cinquecento.
Il portale è opera di collaborazione tra l'Amadeo e un suo allievo (1501) ed è caratterizzato da colonne binate e bassorilievi con Storie della Certosa. Nella lunetta centrale, alla Vergine col Bambino rendono omaggio due coppie di certosini. Nella colossale trabeazione, tripodi classici si alternano a tondi con Angeli. Al di sotto, una minutissima e fragile decorazione narra Episodi di storia della Certosa, e Vite di santi fra pampini di vite, quali san Siro e sant'Ambrogio, dovute a Stefano e Battista da Sesto.

Interni

La decorazione pittorica degli interni fu inizialmente affidata dal 1488 ad Ambrogio da Fossano detto il Bergognone (1453 – 1523), pittore lombardo di cultura foppesca, che ideò la decorazione ad affresco, e nove pale d'altare, di cui solo tre ancora in loco. Molte delle cappelle laterali furono infatti rinnovate nei secoli successivi.

Le cappelle laterali

La prima cappella a sinistra è di gusto barocco. La pala d'altare con la Maddalena ai piedi di Cristo è del parmigiano Peroni, mentre la decorazione ad affresco è di Federico Bianchi . Sono invece quattrocenteschi il lavabo scolpito dai Mantegazza e la vetrata dei de' Mottis, autori di molte delle celebri Vetrate del duomo di Milano.


Nella seconda cappella, è ospitato il celebre Polittico di Pietro Perugino , commissionato dal Duca Ludovico il Moro al famoso pittore umbro nel 1496. Si sviluppa su due registri: in alto il Padre Eterno, in basso le tre tavole con San Michele arcangelo, l' Adorazione del Bambino e San Raffaele e Tobiolo. In sostituzione delle due tavole disperse ai lati del Padre Eterno, vennero inseriti in alto i due pannelli con i Dottori della Chiesa del Bergognone, realizzati per un altro polittico della Certosa successivamente smembrato.
La terza cappella, intitolata a san Giovanni Battista, cui è dedicato il ciclo di affreschi del genovese Giovan Battista Carlone, caratterizzati da vivaci colori, monumentali ambientazioni architettoniche e una resa fresca e realistica delle figure.

Nella quinta cappella, la Pala di Francesco Cairo, rappresenta Santa Caterina da Siena insieme alla sua omonima santa Caterina d'Alessandria.

La sesta cappella custodisce uno dei maggiori capolavori pittorici del complesso, la Pala di Sant'Ambrogio (1490) del Bergognone, sacra conversazione tra santi milanesi. Il dipinto mostra una qualità tecnica elevatissima, con una resa minuziosa dei preziosi particolari delle vesti, che rivelano la particolare interpretazione bergognonesca della maniera dei fiamminghi e di Antonello da Messina, mentre la ieratica compostezza di sant'Ambrogio appare ancora di stampo foppesco.


Interamente barocca è l'ultima cappella a sinistra, con scene molto movimentate. Il dipinto con la Vergine del Rosario è un capolavoro del maestro barocco milanese Morazzone, pittore al servizio del cardinale Federico Borromeo, che realizza un'opera di raffinaa eleganza nei toni delicati, nelle forme allungate e nelle dolci espressioni dei personaggi.


Sulla destra, la seconda cappella custodisce un altro capolavoro rinascimentale commissionato dal Duca Ludovico ad un maestro dell'Italia centrale, allievo di Pinturicchio, testimone della sua volontà di arricchire il patrimonio della certosa con opere dei più famosi maestri italiani del tempo.

Il polittico è firmato da Macrino d'Alba sulla tavola centrale inferiore e datato 1496. Esso mostra la profonda cultura classica dell'autore, nel Cristo risorto ideato su modelli statuari classici, e nelle architetture romane sugli sfondi dei due Santi laterali , nel fregio dorato su fondo rosso del gradino del trono della Vergine che deriva da un modello della Domus Aurea. Le due tavole del Bergognone con i Quattro Evangelisti, aggiunte successivamente, mostrano la resa profondamente realistica dei soggetti aggiornata sulle novità prospettiche e illusionistiche di Bramante.


Si segnalano dello stesso Bergognone, la pala di San Siro (1491) nella quinta cappella e la Crocifissione (1490) nella quarta.

Altre pale dello stesso artista sono ora disperse tra musei e collezioni private.


La sesta cappella a destra ospita invece la Madonna col bambino e i santi Pietro e Paolo, capolavoro barocco di Guercino.

Al di sotto, il mirabile palliotto d'altare mostra una fantasia con architetture, ghirlande di fiori e uccelli di grande effetto cromatico. L'opera, in commesso di marmi pregiati e pietre dure è del marmorista Carlo Battista Sacchi. Al centro la decorazione si fa esuberante intorno al medaglione pendente con lo stemma pontificio costituito dalla tiara e dalle chiavi di San Pietro. Si tratta di uno dei paliotti più notevoli della Certosa, realizzato nel 1688.

Il presbiterio

L'altare maggiore è posto all'interno del presbiterio e attualmente non è utilizzato per le celebrazioni religiose che si svolgono nella navata centrale, davanti alla cancellata. La navata del presbiterio è chiusa alla vista dei fedeli come nella tradizione monastica e certosina in particolare, da un tramezzo realizzato nel seicento e decorato da statue barocche dello scultore genovese Tommaso Orsolino.
Lungo il perimetro sino all'abside il presbiterio è interamente occupato dagli stalli riservati al clero celebrante e un ciclo di affreschi del periodo barocco.

Il grande coro in legno intagliato è un'opera d'intarsio rinascimentale, commissionata da Ludovico il Moro. È notevole sia dal punto di vista dell'intarsio, che per la qualità dei disegni da cui furono tratte le tarsie, probabilmente prodotti dagli stessi artisti autori delle decorazioni pittoriche quali Bergognone e Zenale. I 42 dossali raffigurano santi o personaggi biblici, ciascuno dei quali mostra alle spalle scenari architettonici o naturali con elaborate e fantasiose costruzioni di gusto rinascimentale. L'esecuzione fu affidata dal Duca nel 1486 a Bartolomeo de Polli, modenese già attivo alla corte di Mantova, e completata dall'intarsiatore cremonese Pantaleone de Marchi in tempo per la consacrazione della chiesa, avvenuta nel 1497.

Il soffitto della cupola
Mentre la volta presenta ancora affreschi di epoca rinascimentale, il vasto ciclo affrescato che ricopre le pareti del presbiterio fu commissionato nel 1630 a Daniele Crespi, pittore proveniente dall'Accademia Ambrosiana, che aveva appena ultimato gli affreschi della Certosa di Garegnano. Si tratta di un ciclo composito, con scene tratte dal Nuovo Testamento, dalle agiografie di santi certosini e di altri santi, abilmente inserito nell'architettura gotica tramite complesso sistema di quadrature decorative, che incorniciano grandi scene sacre e riquadri più piccoli con figure isolate di evangelisti, dottori della Chiesa, profeti, sibille, santi e beati certosini. Nelle ultime opere Crespi mostra di distaccarsi progressivamente dalla corrente ancora impregnata di manierismo nella quale si era formato, verso un classicismo di matrice carraccesca.


Il grande altare maggiore è sormontato da un colossale ciborio in forma di un tempio a pianta centrale con una grande cupola, costruito in marmo di Carrara, con inserti in marmi policromi e pietre preziose quali lapislazzulo, corniola, diaspro e onice, e finiture in bronzo. Fu commissionato nel sedicesimo secolo dal priore della Certosa Damiano Longone, allo scultore Ambrogio Volpi, mentre l'antico altare campionese fu trasferito nel 1567 alla parrocchiale di S. Martino a Carpiano, dove si trova ancor oggi.

Il transetto

Gli affreschi che ornano le pareti e le volte del transetto si devono, come detto, a Bergognone coadiuvato da gruppo di ignoti maestri. Risalta in queste opere una forte impronta bramantesca, nell'equilibrio delle proporzioni e nell'esattezza delle prospettive.

Nell'abside di destra del transetto è di Bergognone l'affresco con Gian Galeazzo Visconti presenta alla vergine il modello della Certosa, tra Filippo Maria Visconti, Galeazzo Maria Sforza e Gian Galeazzo Sforza, eseguito tra il 1490 - 1495, mentre l'abside di sinistra rappresenta l'Incoronazione di Maria tra Francesco Sforza e Ludovico il Moro, con cui quest'ultimo voleva celebrare la propria successione dinastica, ottenuta non senza polemiche dopo la morte del nipote Gian Galeazzo Sforza.


Le due pale d'altare che si fronteggiano nelle due testate opposte del transetto sono capolavori barocchi di Giovanni Battista Crespi, detto il Cerano, la Madonna e i ss. Carlo e Ugo di Grenoble dipinta nel 1617-18, e la Madonna e San Brunone, terminata dal Gherardini.
La fascia decorativa a grisaille che corre lungo tutto lo zoccolo del transetto vede incastonati figure di Santi, Profeti e monaci certosini, dipinti a monocromo, che si affacciano da tondi realizzati in prospettiva dai vari artisti all'inizio del cinquecento. Alle bifore cieche in alto, si affacciano due monaci certosini resi con notevole perizia illusionistica da Jacopino De Mottis, proveniente da una famiglia di pittori e istoriatori di vetro operosi in Lombardia nel sec. XV. Sono invece autografe di Bergognone le due lunette con la Madonna del tappeto e l'Ecce Homo, entro cornici architettoniche di grande raffinatezza.

Il lavabo dei monaci

Nel braccio destro del transetto, la monumentale porta d'accesso al lavabo dei monaci è opera degli allievi dell'Amadeo. Notevoli in alto i profili femminili con le caratteristiche acconciature del periodo rinascimentale. Il monumentale lavabo è un capolavoro di scultura, commissionato al 1488 ad Alberto Maffioli da Carrara, anche se i critici vi riconoscono anche le mani del Mantegazza. Al di sopra della vasca, dalle sottili decorazioni a motivi vegetali, è la cisterna a forma di urna dalla quale fuoriesce l'acqua. Il coronamento è costituito da una coppia di delfini, e da un busto il cui soggetto è oggetto di discussione. Il grande bassorilievo nella lunetta rappresenta Cristo lava i piedi degli apostoli. Il tutto è racchiuso da un grande arco trionfale istoriato con l'Annunciazione.

Il monumento funebre di Gian Galeazzo Visconti

Nella parte destra del transetto si trova la tomba del fondatore della Certosa, Gian Galeazzo Visconti, detto Conte di Virtù, (Pavia, 1351 – Melegnano, 1402), primo Duca di Milano. Il monumento fu commissionato dal Duca Ludovico nel 1492 a Gian Cristoforo Romano, apprezzato scultore attivo nelle corti di Mantova e Ferrara. Fu portato avanti con la collaborazione di Benedetto Briosco, che firmò la statua della Vergine con il Bambino al centro, e fu terminato solo nel 1562, da Bernardino da Novate, cui sono dovuti il sarcofago a terra e le due statue di Virtù che lo affiancano, di impronta ormai manierista, riferite da alcuni ad un progetto di Galeazzo Alessi.

L'opera è strutturata su due livelli, ed è completamente ricoperta da fini decorazioni a motivi classici, che richiamano l'opera degli scultori impegnati negli stessi anni nella facciata del tempio. Nel registro inferiore, sotto arcate a tutto sesto si trova il sarcofago sormontato dalla statua giacente del defunto secondo la consuetudine dell'epoca. Il registro superiore, con al centro la nicchia con la Vergine in piedi del Briosco, presenta tutto attorno riquadri a bassorilievo che narrano la vita del Visconti.

Il monumento funebre di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este

Nella parte sinistra del transetto si trovano le statue giacenti del Duca di Milano Ludovico il Moro (Milano, 1452 – Loches, 1508) e di sua moglie Beatrice d'Este (Ferrara, 1475 – Milano, 1497), opera dello scultore rinascimentale Cristoforo Solari detto il Gobbo.

Fu lo stesso Ludovico il Moro a commissionarne l'esecuzione dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1497. Le sculture erano destinate ad essere collocate nella tribuna della chiesa milanese di Santa Maria delle Grazie , commissionata dal Moro a Donato Bramante. Tuttavia, a causa della caduta di Ludovico nel 1499, Il monumento funebre rimase incompiuto.

Mentre della parte sottostante non se ne ebbe più traccia, nel 1564, vennero acquistate da Oldrato Lampugnani, e portate alla Certosa. Solo alla fine del secolo XIX fu costituito l'attuale monumento da Luca Beltrami, appoggiando il coperchio su un sarcofago di marmo rosso. Le tombe sono sempre state inutilizzate, in quanto il Moro dopo la caduta del Ducato di Milano fu catturato dai francesi e morì in Francia.

Attualmente è sepolto in Francia nella Chiesa dei Padri Domenicani di Tarascona, mentre Beatrice è sepolta nella Chiesa dei Padri Domenicani di S. Maria delle Grazie a Milano.

La sacrestia nuova

Vi si accede in fondo al trasetto destro, e fu decorata nel periodo barocco. La grande aula unica rettangolare, fu affrescata nel 1600 dal pittore senese Pietro Sorri, che, ispirandosi alla Cappella Sistina di Michelangelo, ricoperse la grande volta con episodi biblici, monumentali figure di profeti entro nicchie e leggiadri putti che volteggiano nelle lunette.

Rispetto al modello romano, tuttavia, l'opera del Sorri trasmette gioiosità e leggerezza allo spettatore tramite l'uso dei vivaci e chiari accordi cromatici e alla sontuosità dei decori e delle scene. Notevole opera d'intaglio sono gli armadi lignei, ornati con statuette attribuite ad Annibale Fontana. Sull'altare, il trittico dell’Assunzione è di Andrea Solario, tra i massimi esponenti della scuola Leonardesca che fiorì a Milano dopo la partenza del Maestro.

La Certosa possiede anche un importante (e poco studiato) corpus di vetrate, realizzate su cartoni di maestri attivi nel XV secolo in Lombardia.
L'altare maggiore, risalente al tardo XVI secolo, è intarsiato con bronzi e con diverse qualità di marmi e di pietre dure, realizzato da diversi artisti tra cui Cristoforo Solari.

Il trittico in avorio degli Embriachi

Nella sacrestia vecchia è conservato un trittico in avorio e osso, opera del fiorentino Baldassarre di Simone di Aliotto, appartenente alla famiglia degli Embriachi (Baldassarre degli Embriachi), donato da Gian Galeazzo Visconti, e realizzato nel primo decennio del quattrocento quale pala per l'altare maggiore, dove rimase fino alla metà del Cinquecento.

L'opera, capolavoro d'intaglio di gusto tardogotico, misura alla base 2,45 metri per un'altezza massima, riferita ai pinnacoli laterali, di 2,54 m. È composto di minute composizioni e adorno di piccoli tabernacoli con dentro statuine di santi; nello scomparto centrale accoglie 26 formelle illustranti la leggenda dei Re magi secondo i vangeli apocrifi; nello scomparto di destra e in quello di sinistra 36 bassorilievi (18 per parte) sono raccontati gli episodi della vita di Cristo e della Vergine. Nella cuspide mediana, dentro un tondo sostenuto da angeli, domina il Padre eterno in una gloria angelica, mentre la base del trittico presenta una pietà, fiancheggiata da 14 edicole con altrettante statuine di Santi decorate. Vi sono anche due pilastrini esterni poligonali composti da 40 piccoli tabernacoli adorni di statuette.


Il Trittico fu trafugato dal monastero nell'agosto del 1984 e recuperato nell'ottobre 1985. Sottoposto a restauro negli anni tra il 1986 e il 1989 presso l' Istituto Centrale per il Restauro, l'opera fu ricomposta con ancoraggio alla struttura portante delle parti asportate, tenendo conto del diverso comportamento chimico - fisico dei materiali di cui è composta l'opera (legno, osso e avorio).
Sono presenti anche opere di scultura bronzea, come i candelabri di Annibale Fontana e la cancellata che divide la chiesa dei monaci da quella dei fedeli (XVII secolo).

I chiostri

Il chiostro piccolo: un portale decorato all'interno con sculture realizzate dai fratelli Cristoforo e Antonio Mantegazza ed all'esterno da Giovanni Antonio Amadeo, conduce dalla chiesa al chiostro piccolo al cui centro si trova un giardino.


Il chiostro piccolo era il luogo in cui si svolgeva gran parte della vita comunitaria dei padri: questo collegava, con i suoi portici, ambienti come la chiesa, la sala capitolare, la biblioteca ed il refettorio.
Da esso si vede il fianco ed il transetto della chiesa, con le guglie, le loggette in stile "neoromanico" ed il tiburio.

Un tempo tutti i tetti erano ricoperti di rame, sequestrato durante le guerre napoleoniche per la costruzione di cannoni.
Sul portale d'accesso al chiostro piccolo si legge la firma del pavese Giovanni Antonio Amadeo (1447 - 1522). Gli ornamenti in terracotta che sormontano i sottili pilastri di marmo sono stati eseguiti dal maestro cremonese Rinaldo de Stauris nel 1466 che, in collaborazione con i fratelli Cristoforo e Antonio Mantegazza, realizzò anche quelli del chiostro grande nel 1478.

Alcune delle arcate, decorate dagli affreschi di Daniele Crespi, sono oggi in parte illeggibili.
All'interno del chiostro piccolo vi è il lavabo in pietra e terracotta, con la rappresentazione della scena della Samaritana al pozzo del XV secolo).

Le celle e il chiostro grande
Decorazioni simili, opera degli stessi scultori, sono presenti anche nel chiostro grande, lungo circa 125 metri e largo circa 100.

In origine le celle erano 23. Interventi strutturali nel 1514 ne aumenteranno il numero, che passarono a 36. Oggi si affacciano sul chiostro grande 24 celle o casette, abitazioni dei monaci, ognuna costituita da tre stanze e un giardino. Di fianco all'ingresso delle celle, siglate da lettere dell'alfabeto, è collocata una piccola apertura entro cui il monaco riceveva il suo pasto giornaliero nei giorni feriali, in cui era prescritta la solitudine. Per i pasti comunitari, ammessi solo nei giorni festivi, ci si riuniva nel refettorio.

Il vastissimo porticato, dalle 122 arcate, fu costruito da Guiniforte Solari nella seconda metà del Quattrocento. Le colonne delle arcate, decorate da elaborate ghiere in cotto, con tondi e statue di santi, profeti ed angeli, sono alternativamente in marmo bianco e marmo rosa di Verona.
Sono, invece, scomparsi i dipinti con profeti ed altre figure, che ornavano un tempo il chiostro, per cui Vincenzo Foppa fu pagato nel 1463.

Il refettorio

Fu tra i primi ambienti ad essere edificato e nei primi anni del cantiere fu utilizzato come chiesa, trattandosi di un'aula rettangolare molto ampia. La volta a spicchi presenta la decorazione più antica, che comprende una Madonna con Bambino e Profeti nelle lunette attribuiti a Bergognone, mentre al centro è il sole radiante o razza, emblema della dinastia viscontea.

Il pulpito marmoreo fu scolpito all'inizio del Cinquecento con l'arcone classico e la balaustra con statue. Da esso venivano effettuate le letture durante i pasti. Più tardo è l'affresco dell´Ultima Cena (1567), opera di Ottavio Semino.

Altri ambienti

L'antica Foresteria, edificata tra il 1616 ed il 1667, è nota anche come Palazzo Ducale ed è opera di Francesco Maria Richino. Negli ambienti interni vi è una gipsoteca che custodisce le copie in gesso di varie sculture ed oggetti dei Visconti. Oltre alla presenza di calchi e frammenti scultorei provenienti dalla Certosa, si segnalano alcuni ambienti affrescati (come lo Studiolo e l'Oratorio del Priore) e dipinti di Vincenzo Campi (lo splendido Cristo inchiodato alla croce),e di altri pittori.


Sul retro della chiesa un alto muro di cinta delimita i terreni dove vengono coltivate erbe medicinali. In questo spazio, dietro l'abside, si trova anche una grande peschiera in marmo decorato che in passato serviva ai monaci per allevare pesci d'acqua dolce ed a conservarvi quelli pescati nei canali circostanti.


Altri edifici che fanno parte del complesso monumentale attualmente ospitano al loro interno la sede del Museo della Certosa di Pavia e la locale stazione dei Carabinieri.

farfalle

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Fonte : Wikipedia, l'enciclopedia libera

 

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